venerdì 27 gennaio 2012

Non si può ricordare soltanto oggi..

Sinceramente non capisco.
Perché deve esserci un "giorno della memoria"? In questa maniera è come se dicessimo che in tutti gli altri 364 giorni possiamo tranquillamente dimenticare.
Ed è quello che effettivamente succede. Basta ascoltare le persone quando parlano, le idee bigotte e chiuse che hanno, le cattiverie che riescono a far uscire dalla loro bocca senza neanche sapere veramente di chi stanno parlando.
E non mi riferisco a persone di una certa età, appartenenti ad un'altra generazione. Mi riferisco ai giovani, ai ragazzi di oggi.
I campi di concentramento e lo sterminio che ci sono stati durante la seconda guerra mondiale non sono lontani. Sono più che mai vicini.
Ancora oggi ci si fa beffe della dignità umana e della vita stessa. Forse non ci sono i forni crematori, non ci sono le camere a gas, ma non sono state quelle ad uccidere milioni di persone realmente. La cancellazione della loro umanità li ha uccisi. Ed uccide ancora oggi.
Quando pensiamo a quello che è successo, lo facciamo per inerzia.
Io sono  stata ad Aushwitz. Durante uno dei "viaggi della memoria". Non credo di riuscire a raccontare cosa si percepisce lì senza piangere e non lo dico per retorica. Ma ciò che mi fa versare lacrime amare è di quanto siano ancora in grado le persone di cancellare la dignità di un uomo o di una donna o di un bambino. Quello sterminio è ancora in atto, ma come allora, tutti fanno finta di niente.
C'è poco da ricordare. Basta pensare a cosa stiamo vivendo.

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