venerdì 12 gennaio 2018

Ed un pianoforte suona nel nostro via vai

Da qualche anno, in giro per stazioni, aeroporti e spesso altri luoghi pubblici, in mezzo al caos, messi da una parte, oppure in bella mostra al centro dei corridoi, tante anime fatte di tasti bianchi e neri, di corde e vibrazioni orizzontali o verticali, sono in attesa.
In attesa di un paio, o più paia, di mani, che si posino sulla loro tastiera e li facciano respirare, li mettano per un attimo o poco più al centro dell'attenzione.
Più spesso di quanto uno pensi, quel paio di mani arriva, e non sempre è un paio di mani esperto o eccezionale, anzi, spesso è un paio di mani emozionato o principiante, che però non resiste alla tentazione di sedersi su quello sgabello, a volte un po' malconcio, e fare uscire da quelle corde quella cosa straordinaria che è la musica.
E mentre quel paio di mani scorrono sui tasti, le persone continuano a passare lì intorno. Poche vengono attirate e si fermano ad ascoltare, altre non hanno tempo di fermarsi e semplicemente passano lanciando un'occhiata e seguendo il ritmo con la testa, altre ancora non si rendono veramente conto di cosa succeda ma semplicemente vengono accompagnate piacevolmente alla loro destinazione.
Non so se vi siete mai resi conto di quanto delle belle note possano far bene ad ognuno di noi.
Anche se escono stentate e non proprio perfette. Non è solo l'ascoltare la musica ma anche osservare chi ha deciso di sfidare quei tasti davanti alle tante persone che gli passano intorno, fare supposizioni su chi sia dal tipo di musica che decide di suonare, sorridere mentre lo si guarda concentrarsi sulle note ed andare via, magari di corsa, con quella melodia ancora in testa.
Quelle anime di tasti bianchi e neri sanno dare qualcosa di intenso ed importante alle persone che girano lì intorno, anche senza che esse se ne accorgano. 
E anche posare le proprie mani su di loro, sfidando la sudarella che ti prende davanti ad un pubblico, cercando di isolarti e restare sola con loro, e magari intravedere lo sguardo di una bambina su di te, che ti ascolta...devo dire che un pochino il cuore lo riempie.


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