lunedì 29 maggio 2017

Effetto Francesco Totti (per sempre tu)

Era una giornata estiva come tante.
Sdraiata su una spiaggia vicino Ladispoli insieme a mia cugina. Io 20enne e lei di 6 anni più piccola.
Prendevamo il sole...prendevamo il sole ignare di quanto stesse accadendo poco lontano da noi.
Le voci in spiaggia erano tante e confuse ma, all'improvviso, una voce di un ragazzo che stava passando tranquillamente sulla riva, arriva alle nostre orecchie limpida e isolata:
"Ahò, comunque Ilary dar vivo è popo bella!"
Fu un attimo. Io e mia cugina scattammo sedute come due molle guardando verso la riva e gridando: "Ilary?!?!". Un attimo dopo ci siamo guardate e con il cuore che piano piano iniziava ad accelerare ci siamo dette: "Ilary..se c'è Ilary..c'è Lui!" (non mi sembra necessario specificare chi sia "Lui"). I nostri occhi diventano radar e cominciamo a scandagliare tutta la spiaggia finché arriva il segnale: un cumulo di gente a un centinaio di metri da noi.
Come due automi - e dico due automi perché penso seriamente di non essere stata cosciente in quei momenti - ci siamo alzate e abbiamo cominciato a camminare. Abbiamo raggiunto il cumulo di gente e ci siamo trovate davanti un fagottino biondo di poco più di un anno che giocava a pallone con la mamma...Cristian e Ilary erano sulla spiaggia come due normalissimi madre e figlio, solo circondati da tanti ebeti con lo sguardo idiota, comprese me e mia cugina. A quel punto era evidente:
Cristian, Ilary...Lui doveva essere lì. Lo sguardo si alza sapendo perfettamente dove guardare.
E dalla finestra di un ristorante affacciata proprio sulla spiaggia, l'apparizione. Lui di spalle, intento a chiaccherare con la sua famiglia. Da quel momento i pochi neuroni rimasti attivi nel cervello si sono dati alla macchia, e ho cominciato a stare ferma immobile con lo sguardo fisso su quelle spalle, alzando la mano e muovendola concitatamente ogni volta che il suo viso si voltava verso di noi. Accompagnando il gesto, come è ovvio immaginare, con una paresi facciale. Come me, mia cugina e tutto il resto della spiaggia.
So che la maggior parte di voi già qui starà pensando: poveri cretini. Vi capisco. D'altronde, la scena da fuori penso sia apparsa come una interpretata dai Minions, precisamente una di quelle in cui tutti si eccitano per l'apparizione di una banana. Ma non potete capire, non potete proprio.
Penso saremmo rimasti tutti così per il resto del pomeriggio se solo, come tutte le famiglie normali, non avessero deciso di tornare a casa. Ilary e Cristian (che per noi erano ovviamente già passati in secondo piano), raggiunsero gli altri e Lui iniziò ad alzarsi. Tutti gli altri intorno a noi iniziarono a disperdersi ma il mio sguardo cadde su un montarozzo di terra proprio lì, sotto la finestra alla destra di Lui. Fu un attimo. Presi per mano mia cugina e iniziai a correre. Arrivai sotto la finestra e mi arrampicai sul montarozzo. Raggiunsi la finestra e sbucai con la faccia e col busto dentro al ristorante.
Ricordo quel momento come se fosse ora. Lui, Francesco, rimase a metà tra l'alzarsi e il sedersi e spalancò gli occhi in uno sguardo tra il panico e la pietà, rivolto a me. In quell'istante, tutti i miei neuroni hanno ripreso improvvisamente a funzionare e hanno riassunto tutto in una frase "Martì, ma che stai a fa'?". Ormai però ero lì, e, nonostante mi sentissi piccola piccola, ho guardato il capitano e gli ho detto, con un tono tra il supplichevole e il pentito: "Francè, scusami..sono solo una tifosa romanista e vorrei tanto stringerti la mano!". E nonostante il suo pensiero in quel momento possa essere stato: "Guarda sta scema!", il suo sguardo si è rilassato e ha sorriso, insieme alla sua bocca, si è avvicinato e mi ha stretto la mano guardandomi negli occhi. E allora tutto ha avuto un senso, anche l'avergli fatto pensare "Guarda sta scema!". 
Ecco. Questo episodio Francè, riassume perfettamente quello che sei stato per me e quello che sei stato per tutti i romanisti, soprattutto per quelli che sono cresciuti con una Roma rappresentata da te da sempre.
Non si può capire se non lo si vive. Le lacrime che tutta Roma (e non solo) ha versato ieri non devono essere spiegate. Per me e per noi sarai sempre l'unico immenso Capitano. 
E ti rigiro la dedica che hai lasciato a me e al mio Francesco (eh già!) sulla tua maglia...
"Verso l'infinito..e ortre!"
Per sempre Forza Roma. Per sempre tu. Grazie Capitano!

Nessun commento:

Posta un commento