mercoledì 13 luglio 2016

Giggione Proietti al Globe in "Omaggio a Shakspeare"...o meglio in un omaggio al Teatro, quello vero.

Da dove cominciare? 
Credo che possa essere definito uno dei più bei momenti di teatro che io abbia mai vissuto.
Provate ad immaginare. Il teatro è il Silvano Toti Globe theatre, la spettacolare riproduzione del teatro Shakesperiano voluta e diretta da Gigi Proietti. Un' altra dimensione, profumo di legno, il cielo che entra nel teatro. Il contesto è Villa Borghese, il Parco di Roma per antonomasia e la sua vita che lo riempie quotidianamente. L' opera racconta la vita di uno dei maggiori interpreti di Shakespeare, Edmund Kean, il cosiddetto ""genio e sregolatezza". E poi c'è lui, il genio assoluto del palcoscenico, l'attore che con la sua poliedricità, riesce a rendere meravigliosa qualsiasi cosa, l'attore che non ha età quando è su un palco. Gigi Proietti. 
Due ore di meraviglia. Soltanto lui ed una splendida scenografia che rappresenta il camerino di Kean. E dall'entrata in scena è un susseguirsi di sentimenti contrastanti resi con magnificienza, di piccoli pezzi di personaggi Shakesperiani, quali Amleto, Otello, Riccardo III, Macbeth e Shylock (da il Mercante di Venezia), di racconti di una vita sopra le righe e per questo tormentata. 
Solo chi ha partecipato a questa magia può realmente capire di cosa parlo. In quelle due ore, non abbiamo visto solo "Omaggio a Shakespeare", adattato e diretto da Proietti stesso con l'aiuto di Loredana Scaramella (altra bravissima regista affatto nuova al Globe), e che lo stesso Gigi interpretò a Taormina nel 1987. Quello che abbiamo visto è il Teatro, quello vero, quello che ti tiene gli occhi incollati lì, su quella figura viva che è sul palcoscenico, che ti fa respirare con lui, che ti regala ogni singola emozione. Quello che abbiamo visto è un attore in grado di trasmettere l'adrenalina e l'amore che gli scorrono nelle vene quando è lì sopra, l'attore che ha dato al suo pubblico sempre tutto se stesso senza risparmiarsi mai. L' attore che ha voluto, a più di 70 anni, mettersi sul palco del suo teatro, insegnando a tutti la bellezza, quella pura, intensa, piena. Il nostro Giggi, che, anche da Edmund Kean, non ha abbandonato i suoi pantaloni neri, la sua camicia bianca, e la cassa piena di meraviglie che il pubblico di sempre, il suo pubblico, tiene stretti a sè.

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