mercoledì 16 gennaio 2013

"La miglior offerta" di G.Tornatore..stoccata vincente.

Forse perché sono innamorata de "La leggenda del pianista sull'oceano" ma nella prima parte de "La miglior offerta" ho rivisto molto del suddetto.
Virgil Oldman (Geoffry Rush) è un altro personaggio molto simile a Novecento anche se meno "romantico" se così si può dire.
Ma andiamo con ordine.
 

La trama in sè dal mio punto di vista non è tra le più originali ma Tornatore la rende tale. Un vecchio e solo e ricco antiquario, Virgil appunto, che ha dei grandi problemi con le donne all'improvviso viene coinvolto nella valutazione dei beni di una donna misteriosa che, a causa di una malattia, non vuole farsi vedere.
Già qui uno si aspetta che questa donna rimarrà misteriosa fino alla fine del film. Non è così, lui la spia e la vede. Ancora meglio, riesce a guarirla dalla sua malattia ed inizia una storia d'amore con lei.
A questo punto uno dice "Ah, vabbè, ammazza che tristezza.." perchè effettivamente le nostre aspettative vengono un pò tradite.
A questo punto già ci immaginiamoil finale: Virgil ha soltanto immaginato questa donna e ad un certo punto se ne renderà conto e tutto finirà così.
Parallelamente racconta la sua vita ad un ragazzo "aggiustatutto" che lo aiuta a mettere insieme pezzi del primo automa mai costruito, opera di Jacques de Vaucanson.
(il loro dialogo ricorda moltissimo quello tra Max ed il vecchio venditore di dischi de "La leggenda del pianista sull'Oceano" ma con un rapporto tra i due personaggi molto differente e le età invertite.) La storia prosegue e quando ormai ci siamo convinti di quel finale..lTornatore ci da una botta in testa e ci porta in una realtà cruda, più reale che mai e che non ti aspetti e lo fa tramite l'automa di de Vaucanson.
Goeffry Rush, dopo "La maledizione della prima luna" e "Il discorso del re" non si smentisce, la sua interpretazione è straordinaria!
Sguardi, movenze, pause, tutto perfetto.
Un pò meno convincenti sono gli altri attori, compresa Clare (Sylvia Hoeks), un pò deboluccia.
Per quanto riguarda regia e fotografia, niente da dire, Tornatore è Tornatore. Già soltanto le opere d'arte e le antichità che permeano tutto il film riempiono lo sguardo in ogni istante.
Persino la camera di Clare è all'interno di un'opera d'arte. La stanza segreta di Virgil, piena di ritratti autentici femminili che lo guardano mentre è seduto su una poltrona al centro, con i suoi inseparabili guanti, è un'opera d'arte essa stessa. Per non parlare dello splendido contrasto tra Virgil nei suoi completi eleganti e nel suo contegno, ed il negozio del ragazzo (Jim Sturgess)  pieno di marchingegni e ruggine o ancora della scena finale nel locale "Night and Day" di Praga, un quadro (per inciso, non credo che questo locale esista davvero o se esiste non penso sia a Praga. Se qualcuno ne sa qualcosa, ci renda partecipi per favore).
E poi l'impercettibile finestra su Roma o il bar di fronte la Villa che di nuovo crea una fortissima dissonanza.
Dulcis in fundo, la colonna sonoro è di Ennio Morricone.

Insomma,  Tornatore vi lascia l'amaro in bocca, nonostante pensate di esservi preparati. E lo fa dopo avervi riempito del piacevole odore dell'arte.
 
Genere:drammatico
Regia: Giuseppe Tornatore
Anno:2012

Valutazione
Regia: 9
Trama: 8
Stile: 9
Attori: 8
Fotografia: 9
Contenuti: 8

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