giovedì 8 novembre 2012

Barcellona ed il Gran Galà del Flamenco

Quando si viaggia, ci sono due cose che dal mio punto di vista devono essere fatte:
- assaggiare la cucina locale in qualche ristorantino non turistico
- andare a vedere qualche spettacolo o manifestazione tipici del paese in cui si è

Ed è basandomi su questa filosofia che ho prenotato un biglietto per il Gran Galà del Falmenco nel Palau de la Musica a Barcellona.
Ed è stato uno dei migliori acquisti di sempre.
La location già da sola è qualcosa di spettacolare, piena di particolari, vetrate colorate, marmi. Il palcoscenico è sormontato dalle canne maestose di un organo ed incorniciato in alto da sculture marmoree.








Il mio biglietto era una seconda fila della balconata al secondo piano (platea e primo piano vengono naturalmente di più). Fino alla quarta fila potete tranquillamente godervi lo spettacolo, più indietro non si vede nulla.

Arrivando al punto, quando si parla di flamenco uno si immagina sempre una ballerina che balla dando il ritmo con i piedi. Benissimo, questo è un decimo di quello che in realtà è questo genere musicale.
Lo spettacolo è stato creato da tre musicisti (2 chitarristi ed un percussionista), tre cantanti (2 uomini ed 1 donna) e tre ballerini (2 donne ed 1 uomo).
Quello che vedrete ed ascolterete è costituito da:
- il suono delle chitarre e del cajòn: la velocità delle dita dei musicisti è impressionante, non è possibile seguire i loro movimenti;
- le voci dei cantanti con il loro timbro particolare; si riesce a vedere tutta la preparazione ed i movimenti che creano la sonorità "sofferente" tipica del falmenco;
- la voce della donna che ogni tanto sottolinea gli accenti degli strumenti con un "olè" e con frasi di incitamento. Trascina spesso anche gli spettatori ad accompagnare la musica con questi suoni spagnoleggianti;
- il battito di mani dei cantanti, ognuno dei quali segue un ritmo differente; è impossibile riuscire a capire da quale persona viene un ritmo od un altro, sono perfetti, come se fosse la cosa più naturale del mondo;
- il ritmo dei piedi dei ballerini; i piedi hanno spesso una rapidità inumana e creano, insieme al suono, dei disegni eccezionali sul pavimento;
- le nacchere; per me resta un mistero il come facciano a farle suonare ad una velocità impressionante.
- le figure create dalle ballerine con la mantilla e con gli abiti. L'abito classico che vediamo indossare da ogni raffigurazione delle ballerine spagnole, quello con lo strascico, è in realtà parte attiva della coreografia. La ballerina muove e sposta lo strascico con i piedi, tutto nel tempo musicale naturalmente.

Riassumendo, potete soltanto immaginare quando tutto ciò di cui vi ho parlato avviene tutto contemporaneamente. Il ritmo vi entra dentro, gli occhi sono incantati dai ballerini, le orecchie dal ritmo di mani, piedi, voci e strumenti..il vostro corpo non può fare a meno di muoversi.

Insomma, una volta nella vita, andate a vedere il Flamenco..se è nel Palau de la Musica di Barcellona è ancora meglio!



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