domenica 15 gennaio 2012

J.Edgar: la delicata ma più che mai cruda realtà di Eastwood

Già l'accoppiata di nomi lasciava ben sperare.
Il regista, Clint Eastwood, ormai genio confermato con pellicole eccezionali alle spalle ("Gran Torino" per indicarne una) e l'attore protagonista, Leonardo Di Caprio, che ha ormai più che mai cancellato le voci che lo vedevano "attorino belloccio" dopo "Titanic".
Ed il film non delude le aspettative.
Come in "Hereafter", la regia e la fotografia sono studiate nei minimi dettagli, nulla è lasciato al caso. Bellissime le inquadrature davanti lo specchio, assolutamente non casuali ma create per incorniciare un messaggio, un sentimento già molto ben svelato. 
Il parallelismo tra il prima ed il dopo è lineare, avvincente senza però perdersi o confondere lo spettatore. Un "palleggio" continuo che più che mai riesce a far conoscere il protagonista, John Edgar Hoover. Ideatore dell'FBI e suo direttore, servì l'America per 48 anni sotto 8 diversi presidenti. Un personaggio del genere non pò essere presentato in modo banale o retorico ed Eastwood non lo fa.
Lo conosciamo attraverso se stesso, attraverso le persone che gli sono intorno.
Ed è proprio nella descrizione dei suoi rapporti umani che Eastwood secondo me raggiunge la perfezione.
Non sono mai portati allo stremo, sono impercettibilmente presenti ma riempiono ogni attimo del film. Dal sentimento di amore-timore per la madre, alla profonda complicità con la segretaria fino alla sua omosessualità.
Eastwood riesce a trattarla con una delicatezza così reale come mai nessuno è riuscito a farlo fino ad ora (forse il regista di "Brokeback Mountain"). Fa baciare J.Edgar dal suo braccio destro Tolson in maniera naturale, spontanea ed in quel bacio si capiscono una marea di sentimenti lasciati in background fino ad allora. La scena di Tolson nella sua stanza dopo la sua morte penso sia una delle scene d'amore più straordinarie del cinema.
L'interpretazione di Di Caprio è stata impeccabile, come lo è stata quella dei due attori che interpretano Tolson e la segretaria Hellen, bravissimi a tenere testa al primo attore.
Sempre presente la forte e poco retorica critica alla società americana, presentata senza dolcificante.
Insomma, niente da dire.

Genere: biografico
Regia: Clint Eastwood
Anno:2012


Valutazione
Regia 10
Trama 9
Stile 10
Attori 9.5
Fotografia 10
Contenuti 10



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