venerdì 27 novembre 2009

Una meraviglia nascosta

Nella mia rubrica "Posti nel mondo" voglio inserire dei post che riguardano la città in assoluto più straordinaria che esista, la città in cui ognuno vorrebbe restare in eterno, la città in cui i turisti tirano la monetina per esprimere il desiderio di tornare: la mia Roma.
Naturalmente parlarne con un unico post richiederebbe migliaia di pagine perciò scopriremo un posto alla volta.
Voglio iniziare con una chiesa, vicinissima al Pantheon e a P.zza Navona e che dentro di sè nasconde una magia. Parlo della chiesa di S.Luigi dei Francesi, che si affaccia sulla P.zza omonima.
Voluta dal Re di Francia nel 1518, essa è un'esaltazione della Francia attraverso i suoi personaggi storici ed i suoi Santi.
Le tre navate e le 10 cappelle sono, come per tutte le chise romane, una manifestazione dell'arte delle più sublimi.
E proprio camminando lundo la navata laterale sinistra, si inizia a vedere un cumulo di persone e la luce di una Cappella che si accende e si spenge continuamente perchè c'è sempre qualcuno disposto a mettere una moneta (purtroppo i soldi fanno gola anche in chiesa). Allora la curiosità aumenta e ci si dirige verso quell'ultima Cappella in fondo ancora senza capire.
Una volta davanti, facendosi spazio tra la gente, tutto diventa chiaro: è la Cappella Contarelli, dedicata alla vita di S.Matteo, dove appaiono i tre meravigliosi dipinti del Caravaggio.
Da sinistra si succedono "La vocazione di S.Matteo", "San Matteo e l'Angelo", "Martirio di S.Matteo".
Sfido io chiunque a non restare per un quarto d'ora lì davanti cercando di percepire ogni dettaglio dei quadri, ogni variazione di luce, ogni ruga del Santo. E poi il dito di Gesù che indica il Santo, o l'Angelo che detta a San Matteo il Vangelo, la mano di Matteo tesa verso l'unico appiglio mentre sta per essere martirizzato tra l'angoscia dei presenti.
La bocca fatica a restare chiusa perchè ognuno di noi ha studiato quei quadri, ognuno ne ha studiato il significato, ma vederli lì, in una della tante cappelle in una delle tante chiese di Roma, apparsi all'improvviso è un altro discorso.

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