martedì 13 gennaio 2009

I'm singing in the rain..


Quanti di voi si sono rifiutati di cantare ad un karaoke tra amici coscente di essere stonato? Beh, quello che vorrei dirvi con questo post è semplicemente che non ha senso. Quando siamo da soli, ci troviamo tutti a cantare sotto la doccia o a ballare goffamente su una melodia che ci piace o ancora ad ascoltare musica classica.."La nostra cultura opera una distinzione tra la categoria degli esecutori esperti e il resto di noi" afferma Daniel J. Levitin nel suo libro "Fatti di musica" e nulla è più sbagliato dal mio punto di vista. Canto, ballo e più in generale la musica sono arte e come arte devono essere accessibili a tutti come in realtà lo sono senza che ce ne rendiamo conto. Sempre nello stesso libro l'autore racconta di un professore di antropologia, Jim Ferguson, che durante uno studio nel Lesotho si sentì chiedere dagli abitanti di partecipare ad un canto; lui si rifiutò affermando "io non canto". La reazione degli indigeni fu di pura sorpresa perchè per loro cantare, come anche ballare, equivale a parlare o mangiare: lo possono fare tutti. Perchè noi ci ostiniamo a voler lasciare l'arte solo a chi ne conosce le tecniche di base, agli esperti? Cantare ad un karaoke non significa voler mostrare di saper cantare come usignoli ma solo voler soddisfare la voglia che si ha di cantare quella canzone in quel momento magari dedicandola anche a qualcuno. E cosa importa se vicino c'è qualche esperto che sta lì a criticare (a volte anche qualche inesperto). Se una sera decidiamo di voler andare a ballare, non possiamo rimanere seduti solo perchè ci sentiamo impacciati: dobbiamo buttarci, sfogare quello che sentiamo dentro anche se questo significa semplicemente ondeggiare da un piede all'altro o ballare il ballo del qua qua. Non dobbiamo pensare di poter capire la musica classica solo conoscendola a fondo; quando ondeggiamo la testa ad occhi chiusi ascoltando una melodia, magari non sappiamo quali note si susseguono e con quale tempo, ma ci lasciamo andare alla bellezza di ciò che ascoltiamo. A difesa del mio pensiero uso i musicals; quanti di voi non li sopportano? Credo in molti, perchè a volte non si capisce il motivo per cui Gene Kelly debba cantare e ballare sotto la pioggia dopo aver accompagnato la sua amata a casa..come perchè?!! Perchè ci sono degli attimi nella nostra vita dove i nostri sentimenti vengono fuori cantando a squarcia gola anche se la nostra voce spacca i timpani degli altri, o ballando sfrenatamente anche da soli per sfogare la rabbia o per immensa felicità. I musicals sono l'espressione di quello che ognuno di noi vorrebbe fare spesso ma che si vergogna di fare perchè non si reputa all'altezza. Non pensate che sarebbe molto più divertente la vita senza crearci tutti questi problemi?

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