martedì 18 novembre 2008

Pianoforte


Sabato scorso sono andata a guardare un concerto di pianoforte nell'aula magna dell'università di Roma "La Sapienza".
Il pianista è Maurizio Baglini. Sfumatura tecnica che mi è saltata subito all'occhio è il suo modo di sedersi: suona sedendo molto lontano dal pianoforte come si può notare da questo video.

Qui si vede immediatamente anche la sua bravura tecnica sicuramente eccezionale, basta notare la leggerezza ed allo stesso tempo la potenza del suono generato dalle sue mani. Le dita volano sui tasti. Noto che nel video il suo trasporto è maggiore mentre al concerto è sembrato poco partecipe nel suonare ma può essere stata una mia impressione.
Ci ha dilettato con numerosi pezzi di Chopin:
-barcarola in fa diesis maggiore op.60
-tre mazurke: in sol minore (op.24 n.1), in si minore (op.30, n.2), in la minore (op.17, n.4)
-tre valzer:in la bemolle maggiore(op.69 n.1), in re bemolle maggiore(op.64,n.1), in mi bemolle maggiore (op.18)
per terminare con un pezzo che ,lui stesso ha detto, viene spesso trascurato perchè scritto come un abbozzo nella giovinezza e poi rivisto in età matura: "allegro de concert in la maggiore op.46". Secondo me è molto particolare ed esce un pò dallo stile romantico chopeniano e per questo mi ha affascinato più di molti altri pezzi di Chopin.
Per finire, Schumann e il "Carnaval op.9", una sfilata di maschere raccontata con la musica.
Ma ancora più belli sono stati i due pezzi suonati nei due bis: uno di Alessandro Scarlatti, clavicembalista, che mi ha portato ad un'immediata rivalutazione del genere stesso dei clavicembalisti che a me, almeno nel loro studio, non hanno mai colpito. Il secondo purtroppo, non ha detto di chi fosse ma è stato un pezzo virtuosistico magnifico che ha lasciato tutti senza fiato.
Se non siete mai andati a guardare un concerto di solo pianoforte andate perchè non potete perdere l'ebbrezza di perdervi tra le dita di chi lo suona.

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