Già nel 1998 ebbi la straordinaria fortuna di vedere esposta nel Palazzo del Quirinale "La Dama con l' ermellino" di Leonardo, solitamente conservata al Museo Czartoryski di Cracovia.
Fu un'emozione indescrivibile. Si era a meno di un metro dal quel quadro meraviglioso e, prima che me lo chiediate, no, non è la stessa cosa del vederlo in mezzo a tanti altri quadri, tantomeno del vederlo in una foto. Si ha la percezione reale di essere di fronte a qualcosa di unico, qualcosa su cui ha messo le mani uno dei geni dell'umanità. L'unica pecca quella volta fu che essendo la mostra gratuita, non si poteva sostare di fronte l'opera. C'era un'unica fila di persone che veniva fatta scorrere velocemente davanti al quadro e quindi non si aveva l'opportunità di restare soli col quadro e studiarselo per bene.
Questa pecca non ce l'ha la mostra allestita ai Musei Capitolini per "L'autoritratto" di Leonardo, proveniente dalla biblioteca reale di Torino ed esposto lì fino al 3 agosto prossimo.
Stavolta per vederlo si paga (intero, 5€ a persona, sempre che non vogliate vedere anche i Musei) ma il costo vale la candela. Tralasciando il fatto che si entra passando davanti alla Terrazza Caffarelli, con Roma che ti dice "Andrai pure a vedè Leonardo ma girate 'n attimo va', che da qua io so' ancora più bella", salite al terzo piano e dopo un corridoio con tutte le informazioni relative alla storia del quadro (ed un immancabile mini documentario a riguardo registrato da Alberto Angela), entrate in una stanza abbastanza grande. Ed è proprio lì, su una parete aggiuntiva all'angolo a destra, illuminato da una luce molto bassa. Solo lui. Più qualche posto per sedersi..perché non sarà un passaggio rapido.
La gente non è tanta. Anzi, quando siamo entrati noi, lui era solo. E ce lo siamo proprio goduti.
Non sto qui a spiegarvi il quadro, perché lo conoscete tutti. E' più piccolo di quello che uno si aspetta ma questo non cambia. Voi restate lì, senza fiato, a cercare di assorbire ogni dettaglio, ogni sensazione, cercando di appagarvi.
Poi vi sedete, vi godete le reazioni delle persone davanti al quadro, un treno di espressioni e commenti che decorano l'opera stessa. La guardate da lontano. Poi, quando è di nuovo sola, vi riavvicinate. Ed il senso di appagamento non si placa. Noi abbiamo cercato di placarlo insieme, commentandola, condividendola..ma niente. Purtroppo non potete restare lì tutto il giorno, quindi ad un certo punto, bisogna andarsene. Ma con la consapevolezza di essere più ricchi di un pò.
L'arte, in ogni sua forma, è pura magia. Un'opera d'arte è qualcosa che vi nutre.
Ho scoperto proprio poco tempo fa che esiste una parola in spagnolo che descrive specificatamente l'emozione che un quadro è in grado di suscitare.
Questa parola è "duende" e la sua illustrazione, che vedete qui sotto, è secondo me perfetta.
Bellissimo post...mi ha fatto immergere nel sogno. Andrò il prima possibile a vedere questa splendida opera!
RispondiEliminaGrazie mille! :)
RispondiEliminaE' un bellissimo complimento.
E sono sicura che saprai godertela nel migliore dei modi...con Roma intorno compresa :)!