giovedì 20 ottobre 2011

"This must be the place"..Sorrentino è un genio!


Prima dell'inizio del film, vedendo scorrere le immagini del trailer del film di Boldi, ho avuto la nausea.
Ma fortunatamente in Italia non abbiamo solo Boldi. 
Sorrentino ha fatto qualcosa di straordinario, tra cui scegliere Sean Penn  come protagonista.
Il film ha una trama ma uno non ci fa caso. Per tutto il tempo si è rapiti dalle espressioni e dalla figura onirica di Cheyenne (Sean Penn appunto), dal suo modo di camminare, dalla sua risata assurda (in senso teatrale), dalle sue battute scandite da un tempo anch'esso assurdo. E poi gli occhialetti sono un vero colpo di genio.
Le figure che incontra durante il suo viaggio non sono reali, sono visioni momentanee, ognuna è una parte di lui. Dall'indiano a cui da il passaggio, all'uomo con i tatuaggi, al signore vestito da batman (non specifico nulla altrimenti vi tolgo il gusto.).
I tempi del film sono scanditi in modo non banale.
La regia è favolosa. Gli occhi delle persone non sono mai inquadrati in primo piano dalla telecamera, ma sono gli oggetti a metterli in evidenza. La telecamera che ripete lo stesso identico percorso durante il racconto del nazista è geniale.
Sean Penn riesce a creare più di mille espressioni facciali, alcune neanche sapevo esistessero. E tutti i personaggi sono bravissimi, nonostante appaiano solo per un attimo. Sono vere e proprie macchiette teatrali.
Bellissimo il pezzo con l'inventore delle rotelle per valigie.

Insomma, ringrazio Sean Penn e Sorrentino per avermi rapito totalmente con le espressioni e la geniale regia..ma soprattutto per avermi fatto dimenticare Boldi.


Genere: Drammatico
Regia: Paolo sorrentino
Anno: 2011

Valutazione:
regia10
trama 8
stile 10
attori 10
fotografia 10
contenuti 9


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