domenica 17 maggio 2009
L'Italia e Planck
Come detto nel post precedente, la collaborazione italiana al satellite Planck è stata fondamentale.
Uno dei suoi due strumenti, infatti, un mosaico di 22 ricevitori radio chiamato LFI (Low Frequency Instrument), è stato concepito e realizzato dall'Istituto nazionale di astrofisica (INAF), che ne è il responsabile scientifico, e con finanziamenti dell'Agenzia Spaziale Italiana; italiani sono anche i moduli di servizio dei due satelliti, costruiti negli stabilimenti di Torino di Thales Alenia Space.
Studiando lì. il minimo che possa fare è nominare il fondamentale contributo del gruppo di cosmologia della facoltà di Scienze dell'Università Tor Vergata di Roma; Amedeo Balbi, Paolo Cabella, Giancarlo De Gasperis, Paolo Natoli e Nicola Vittorio (e non solo).
Ora, quante volte è stata trasmessa al telegiornale la notizia della partenza riuscita delle due missioni?
Non penso che serva una risposta. I nostri telegiornali sono occupati col pellegrinaggio del Papa o col divorzio Veronica-Silvio o con altre notizie moooolto più importanti di certo.
La BBC ha dedicato ben 15 minuti ai due satelliti, per non parlare del resto dell'Europa e del mondo..in Italia, il nulla.
Eppure siamo stati protagonisti, siamo entrati in prima persona in queste missioni; alle 15.00 del 14-05-09 i cosmologi erano tutti incollati davanti il computer per il grande evento perchè con Herschel e Planck c'è il futuro della cosmologia! E hanno applaudito quando i due satelliti si sono distaccati dal razzo con successo.
E l'Italia a chi applaude?
(Per maggiori informazioni sulla collaborazione italiana, tra i tanti siti potete cliccare qui.)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento