mercoledì 27 luglio 2011

Come si fa ad andarsene da Roma?

Viaggiare è straordinario. Scoprire mondi nuovi, diversi modi di vivere, persone con altri modi di fare e di essere. Però, mi dispiace. Dopo 26 anni, io vado ancora in giro per Roma e scopro che quello che riesce a darmi questa città non me la potrà dare mai nessun altro posto. Ieri ho passaeggiato in centro. Piazza del Popolo, via del Corso, Piazza di spagna per poi tornare indietro da Trinità dei Monti passando su Viale del Belvedere ed arrivando al Pincio. Il cielo era di un blu bellissimo con le nuvole bianche che disegnano i bimbi. E Roma mi ha dato una sensazione nuova, diversa da tutte le altre che mi ha dato fin ora, a loro volta differenti l'una dall'altra. L'altra sera ero sul lungo Tevere dove c'è la manifestazione estiva "Lungo il Tevere...Roma": stand, bancarelle e locali in riva al fiume. Si scende e tra la musica, la gente e le luci, alzi gli occhi e Roma è lì che ti prende, ti sorride, ti abbraccia. Quando dico che non potrei mai abitare in nessun altro posto, non è soltanto perché qui ho la mia famiglia e la persona con cui voglio costruire il mio futuro, ma perché non potrei uscire di casa e sapere di non poter vedere il Colosseo quando mi pare oppure passeggiare per il ghetto o ancora salire sulla Terrazza dell'Altare della Patria e guardare affascinata la Cupola di San Pietro. Che poi il Cuppolone lo riesco pure a vedere da casa mia. Come posso rinunciare a questo? Roma è Roma ed io non posso fare a meno di amarla e farmi amare.













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