martedì 1 marzo 2011

Quando le certezze svaniscono in un attimo.

Nel campo dell'astrofisica, per riuscire a ricavare informazioni su sorgenti molto distanti, si ha la necessità di utilizzare gli oggetti vicini come "candel standard" cioè come campioni su cui calibrare la luminosità e la distanza degli altri oggetti.

Di queste "candele standard" ha fatto parte fino a poco tempo fa la Crab Nebula, un resto di Supernova dei più affascinanti che abbiamo nell'universo.


Per chi non è del campo, le stelle con massa maggiore di 8 volte la massa del sole, termineranno la loro evoluzione con un'esplosione (Supernova) che lascerà al posto della stella originaria una stella di neutroni (spesso una pulsar) al centro e spazzerà via il resto della materia che si espande ed interagisce con il mezzo circostante creando effetti meravigliosi.

Detto questo, dicevo, fino a pochi mesi fa, la Crab Nebula era considerata una sorgente con luminosità costante.
Finché il satellite tutto italiano AGILE (Astro Rivelatore Gamma ad Immagini LEggero), lo scorso settembre ha osservato una variazione del suo flusso.
Successive misure hanno confermato questa variazione che si è scoperto poi essere stata misurata nel 2008 ma non considerata attendibile.

 http://heasarc.gsfc.nasa.gov/docs/objects/heapow/heapow.html

Questa è la scienza. Tutto è vero finché non viene dimostrato il contrario

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