venerdì 20 febbraio 2009

Nel vuoto non esplodiamo



In quanti film di fantascienza avete visto scene in cui, l'effetto del cosidetto "Space vacuum" è stato quello di far esplodere gli uomini?
Nella realtà non succede.
Il problema del vuoto cosmico è che troviamo una pressione di circa 10^(-14) Pa inferiore di molto alla pressione di vapore dei liquidi nel nostro corpo e alla pressione atmosferica (10^(5)Pa).
Inoltre saremmo esposti alle radiazioni cosmiche, a quelle UV del sole e a temperature bassissime.
Ecco cosa ci accadrebbe:
- a causa della bassa pressione esterna, l'ossigeno fuoriesce dall'organismo
- dopo circa 10 secondi iniziano ad apparire sulla nostra pelle gonfiori, piaghe e bruciature
- tra i 9 e i 12 secondi il sangue privo di ossigeno raggiunge il cervello e perdiamo conoscenza
- nel frattempo il corpo si sarà gonfiato raggiungendo quasi il doppio della sua dimensione
- dopo circa 2 minuti sopraggiunge la morte per ipossia
Al contrario di ciò che si pensa:
- non congeliamo istantaneamente perchè il calore fluisce dal corpo lentamente
- non esplodiamo anche se il sangue e i liquidi del corpo iniziano a bollire a causa della bassa pressione perchè l'elasticità della pelle e dell'apparato circolatorio riescono a contenere gli effetti
Come dimostrazione di ciò la NASA ha effettuato un esperimento di decompressurizzazione di una cabina con un uomo dentro per studiare le condizioni che hanno portato alla morte l'equipaggio della Soyuz 11: la pressione è stata normalizzata subito dopo che l'uomo perse conoscenza e lo stesso testimoniò di aver sentito l'ossigeno fluire dal corpo e di ricordare tutto fino al momento in cui ha sentito l'acqua bollire sulla sua lingua.
All'aviatore J.Kittinger invece, famoso per lanci col paracadute da quote elevatissime, successe di perdere la pressurizzazione del guanto della mano destra: la sua mano si gonfiò enormemente e perse la sensibilità. Una volta rientrato a pressioni "normali" però, la sua mano tornò esattamente come prima.
La morte nel vuoto avverrebbe molto prima di due minuti nel caso si trattenga il respiro perchè in quel modo aumentiamo ulteriormente la pressione del nostro corpo rispetto l'esterno, disintegrando timpani e polmoni.
Naturalmente la giusta conclusione dopo tutto questo è semplicemente "meglio evitare".


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