tag:blogger.com,1999:blog-17876656788599293782024-03-19T05:39:37.800+01:00CARPE DIEMIl passato è storia, il futuro è mistero...viviamo il presente.Martinahttp://www.blogger.com/profile/17414894262396586136noreply@blogger.comBlogger439125tag:blogger.com,1999:blog-1787665678859929378.post-23132277420107632512020-01-08T16:33:00.005+01:002020-01-08T16:33:56.522+01:00Il sorriso di un sogno<br />
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT"><b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Tutto comincia dall’ attimo in cui quel sogno
prende forma nella vostra testa. In quel momento, non solo la vostra mente ma
tutto il vostro corpo è proteso verso quell’ immagine e verso le sensazioni che
questa scatena.<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT"><b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Da allora in poi, non riuscite più a staccarvene.
Se bimbi, rendete quel sogno protagonista in ogni vostro gioco, se adulti, vi
rifugiate in quel sogno nei brevi momenti di pausa che vi concede la
quotidianità. Ma le sensazioni sono sempre le stesse. Ogni giorno che vivete da
quel momento, è condito dal sapore che quel sogno ha per voi.<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT"><b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Finché non arriva quel giorno tanto atteso,
quello che ricorderete per sempre. State vivendo la vostra giornata
normalmente, e poi all’ improvviso qualcuno vi porta una scatola. Oppure la
trovate voi stessi, lasciata lì, da qualche parte. E allora ogni parte del
vostro corpo inizia a fremere, perché ha il terrore e l’impazienza di aprire
quella scatola, perché è totalmente proteso nella speranza che lì dentro ci sia
proprio quella cosa lì. Iniziate a scartarla, freneticamente - o piano piano - e
il cuore ormai non contiene più i battiti e la mente non riesce più a
trattenerlo. Ed ecco che l’aprite e dentro…<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT"><b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Due biglietti per un viaggio in Africa. Quel
libro che tanto cercavate. La Barbie che ormai non si trovava più da nessuna
parte. Il pianoforte verticale su cui avevate lasciato un pezzo di cuore. La
maglia autografata da Totti. Un paio di scarpette da ballo che, sì, finalmente
posso iscrivermi alla scuola. Quel giradischi color ciliegio visto in quel
negozio. La vostra mamma che torna a sorridere. Una lampada che proietta le
stelle sul soffitto. Il pubblico che si alza ad applaudirvi. Il vostro papà che
vi fa volare tra le sue braccia. L’altra metà che ti stringe e ti fa dire “ah,
quindi è questo l’amore?”. La medaglia d’oro dopo tanto sacrificio. Tuo figlio
che è finalmente felice. Il tuo nome tra quelli dei vincitori del concorso per
il lavoro che volevate da sempre. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La
torta che avevate mangiato quella volta e che non siete più riusciti a trovare.<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT"><b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">E poi, eccolo lì. Il sorriso. Tra le lacrime,
tra urla gioiose, tra sussulti. Ma il sorriso. E quel sorriso lì, non è
momentaneo. Ognuno di voi ce l’ha ancora. E sono sicura che proprio in questo
istante stia illuminando i vostri visi.<o:p></o:p></span></b></span></div>
<br />Martinahttp://www.blogger.com/profile/17414894262396586136noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1787665678859929378.post-47762420691730538602019-10-08T14:10:00.001+02:002020-01-08T16:34:12.991+01:00I sorrisi di oggi VII: Tutte le ciambelle scatenano un sorriso<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Tra tutti i sorrisi che potrò descrivere in questo compendio, quelli dei bambini sono in assoluto i più speciali. La gioia che si legge nei loro occhi, è quanto di più vero e genuino possa esistere. E qualche giorno fa ho avuto la fortuna di poter iniziare la giornata beandomi di uno di questi sorrisi. </span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b>
<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Sveglia prima del solito quella mattina, per un appuntamento medico terminato molto prima del previsto fortunatamente, permettendo a me e la mia mamma di avere il tempo di poterci godere la nostra colazione insieme. Andiamo in un bar diverso dal solito, sia per comodità che, principalmente, per la gentilezza delle persone che ci lavorano – ne siamo assidui frequentatori perché è da lì che riforniamo le nostre scorte di bigné di San Giuseppe…già a gennaio. Comunque, entriamo, ordiniamo e ci sediamo sul retro dove c’è un ambiente piacevole e con poca gente.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b>
<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Immerse nei nostri rispettivi cornetto e cappuccino, chiacchieriamo allegramente finché, proprio accanto a noi, vediamo entrare un pizzico di gioia seguita dal bambino che la sta sprigionando. I suoi occhi brillano e le sue mani sono agitate, non trovano pace. Inizialmente non capiamo il motivo di questa felicità, finché seguendo il volto del bimbo che si gira continuamente nel verso opposto a quello in cui cammina, non vediamo apparire due mani ed un vassoio, seguiti dal papà a cui appartengono. Sul vassoio, troneggiano un bicchierone immenso di succo di frutta ed una ciambella più grande di tutto il viso del bimbo, stracolma di zucchero.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b>
<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Ecco da dove viene fuori quella gioia immensa! Ed infatti, continuando a voltarsi freneticamente verso il vassoio – ed il papà, che in quel momento, come portatore di cotanta felicità, è ovviamente il suo eroe - il bimbo si siede, le mani sempre agitatissime, i suoi occhi felici che seguono il movimento del vassoio finché il papà non lo posa davanti a lui.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b>
<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">A quel punto, tutta la gioia si sprigiona in un sorriso bellissimo prima verso la ciambella – ovviamente – poi verso il suo papà-eroe! A quel punto il bimbo si rende conto degli sguardi che io e mia mamma abbiamo su di lui, senza poter fare altrimenti, e continua a sorridere, un po' imbarazzato forse perché noi gli sorridiamo come due sceme, trasportate dalla sua felicità. A quel punto, il papà non può fare a meno di dirgli “Facciamo una foto così la mandiamo a mamma!”. Perché una gioia così immensa come quella scatenata da una mega ciambella, una mamma non se la può perdere.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b>
<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Speriamo che tutti voi possiate provarne una così davanti ad una ciambella, anche a 100 anni. Io non penso avrò alcun problema.</span></b><br />
<div>
<br /></div>
Martinahttp://www.blogger.com/profile/17414894262396586136noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1787665678859929378.post-69886587775846220122019-10-07T15:20:00.002+02:002019-10-08T11:29:19.810+02:00Back to the blog (ma con una pagina Facebook)<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Ciao a tutti!</span><br />
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Ormai è più di un anno che non scrivo più su questo blog, un pò per pigrizia, un po' perché ormai le pagine Facebook stanno sostituendo quelli che erano i blog, e la loro funzione. E quindi mi sono scoraggiata.</span><br />
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Però oggi ho deciso che voglio riprendere a scrivere, almeno un post a settimana, sperando di riuscire ad costante.</span><br />
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Gli argomenti saranno sempre molteplici, rispettando quella che è stata l'idea di questo blog dall'inizio, sperando di riuscire ad essere d'aiuto o semplicemente di fornirvi una breve e buona lettura.</span><br />
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Visto che, comunque, le pagine Facebook sembrano avere la meglio, non farò finta di fregarmene e approfitto di questo primo post dopo tanto tempo per annunciare la creazione di una mia pagina :D.</span><br />
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Stavolta l'argomento è uno (per ora), ed è l'universo: "Roma Caput Astri". Si tratta di una raccolta di poesie in romanesco a scolpo divulgativo nell'ambito dell'astrofisica.</span><br />
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Se mai aveste voglia, un "mi piace" anche lì non dispiacerebbe affatto. Ecco il link:</span><br />
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<a href="https://www.facebook.com/Roma-Caput-Astri-ASTROversi-in-romanesco-100728067951942/?modal=admin_todo_tour"><span style="color: orange; font-size: large;">https://www.facebook.com/Roma-Caput-Astri-ASTROversi-in-romanesco-100728067951942/?modal=admin_todo_tour</span></a><br />
<span style="color: yellow; font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="color: yellow; font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">ed ecco la pagina twitter:</span><br />
<a href="https://www.blogger.com/goog_316760703"><br /></a>
<span style="font-family: verdana, sans-serif; font-size: large;"><a href="https://twitter.com/RomaAstri"><span style="color: orange;">https://twitter.com/RomaAstri</span></a></span><br />
<br />
<span style="color: yellow; font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Per darvi un'idea di cosa si tratti, un assaggio è sotto questo post e l'anteprima della pagina è in alto a sinistra, accanto al post.</span><br />
<span style="color: yellow; font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="color: yellow; font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">A presto!</span><br />
<span style="color: yellow; font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="color: yellow; font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">***************************************</span><br />
<div class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline;">
<div style="margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
<div style="margin-bottom: 6px;">
<span style="color: orange; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>‘A Macchia de Giove</b></span></div>
<div style="margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
<span style="color: orange; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Ogni cosa cia 'a sua particolarità,<br />e quella resta pe sempre no, nun te poi sbajà:<br />Marte è rosso, Saturno cia l'anelli, 'a Terra l'acqua, Giove 'a macchia.<span class="text_exposed_show" style="display: inline;"><br />E ‘nvece, all’improviso, ‘ariva ‘na notizia che ‘n pò t’abbacchia.</span></span></div>
<span style="color: orange; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"></span><br />
<div class="text_exposed_show" style="display: inline;">
<div style="margin-bottom: 6px;">
<span style="color: orange; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Ce sta Juno, ‘na sonna che amo mannato a guardà Giove,</span><br />
<span style="color: orange; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">che ce viene a dì co’ manco ‘n briciolo de sensibilità,</span><br />
<span style="color: orange; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">che sta macchia piano piano a rimpicciolì se sta,</span><br />
<span style="color: orange; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">e che tra quarche decennio, nun ce starà più, pio bove!</span></div>
<span style="color: orange; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">
</span>
<br />
<div style="margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
<span style="color: orange; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Che poi, si ce pensi ‘n attimo, è pure normale,</span><br />
<span style="color: orange; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">in fonno sta macchia nun è artro che ‘n temporale,</span><br />
<span style="color: orange; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">un ciclone ch’era grande 3 vorte ‘a nostra tera,</span><br />
<span style="color: orange; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">e che dopo più de 150 anni, s’avvia a fine cariera.</span></div>
<span style="color: orange; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">
</span>
<br />
<div style="margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
<span style="color: orange; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Per cui, ‘e future generazioni, forse, nun la vedranno più</span><br />
<span style="color: orange; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">e Giove pe loro sarà ‘n gigante senza macchia e senza paura.</span><br />
<span style="color: orange; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">E certezze, signora mia, nun so più quelle de ‘na vorta, manco lassù,</span><br />
<span style="color: orange; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">ma, ar contrario de noi, l’universo fa sempre ‘a sua bella figura!</span></div>
<span style="color: orange; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">
</span></div>
</div>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><i>
</i></span></div>
Martinahttp://www.blogger.com/profile/17414894262396586136noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1787665678859929378.post-67965134696493959192018-01-12T09:38:00.000+01:002018-01-12T09:38:15.569+01:00Ed un pianoforte suona nel nostro via vai<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Da qualche anno, in giro per stazioni, aeroporti e spesso altri luoghi pubblici, in mezzo al caos, messi da una parte, oppure in bella mostra al centro dei corridoi, tante anime fatte di tasti bianchi e neri, di corde e vibrazioni orizzontali o verticali, sono in attesa.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">In attesa di un paio, o più paia, di mani, che si posino sulla loro tastiera e li facciano respirare, li mettano per un attimo o poco più al centro dell'attenzione.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Più spesso di quanto uno pensi, quel paio di mani arriva, e non sempre è un paio di mani esperto o eccezionale, anzi, spesso è un paio di mani emozionato o principiante, che però non resiste alla tentazione di sedersi su quello sgabello, a volte un po' malconcio, e fare uscire da quelle corde quella cosa straordinaria che è la musica.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">E mentre quel paio di mani scorrono sui tasti, le persone continuano a passare lì intorno. Poche vengono attirate e si fermano ad ascoltare, altre non hanno tempo di fermarsi e semplicemente passano lanciando un'occhiata e seguendo il ritmo con la testa, altre ancora non si rendono veramente conto di cosa succeda ma semplicemente vengono accompagnate piacevolmente alla loro destinazione.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Non so se vi siete mai resi conto di quanto delle belle note possano far bene ad ognuno di noi.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Anche se escono stentate e non proprio perfette. Non è solo l'ascoltare la musica ma anche osservare chi ha deciso di sfidare quei tasti davanti alle tante persone che gli passano intorno, fare supposizioni su chi sia dal tipo di musica che decide di suonare, sorridere mentre lo si guarda concentrarsi sulle note ed andare via, magari di corsa, con quella melodia ancora in testa.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Quelle anime di tasti bianchi e neri sanno dare qualcosa di intenso ed importante alle persone che girano lì intorno, anche senza che esse se ne accorgano. </span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">E anche posare le proprie mani su di loro, sfidando la sudarella che ti prende davanti ad un pubblico, cercando di isolarti e restare sola con loro, e magari intravedere lo sguardo di una bambina su di te, che ti ascolta...devo dire che un pochino il cuore lo riempie.</span></b><br />
<br />
<br />Martinahttp://www.blogger.com/profile/17414894262396586136noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1787665678859929378.post-24236977790161461582017-10-28T20:11:00.001+02:002017-10-30T11:43:23.680+01:00Per chi, come me, in cucina proprio no.<div style="margin-bottom: 6px;">
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Sia chiaro subbito che 'sti versi</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">nun vonno annà contro chicchessia</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">perché alla fine semo tutti diversi</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">e quinni è giusto ch'ognuno ciabbia i pensieri sua.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Quer che vojo fà qui, mentre sto a scrive</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">è dì grazie a chiunque, fosse pure er padre eterno,</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">pè quello che, nel vive ner monno odierno,</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">ha dato a quelli come me, che cucinano pè sopravvive.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Perché dovete ammette ch' ar giorno d'oggi</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">tante, troppe, sò le possibilità de conosce</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">che quanno ciò du' ore senz' angosce</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">proprio nun me và de lessà l'ortaggi.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Pè questo dico, ch'è 'na meravija</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">tornà a casa, da solo, o da 'na famija</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">e mettete a fà quer che più t'allieti</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">perchè tanto sai che in frigo, ce sò li santi surgelati!</span></b></div>
<div class="text_exposed_show" style="display: inline; font-family: helvetica, arial, sans-serif;">
<b><span style="color: yellow; font-size: large;">
</span></b>
<div style="background-color: white;">
</div>
</div>
Martinahttp://www.blogger.com/profile/17414894262396586136noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1787665678859929378.post-82322547852996399572017-07-05T17:49:00.004+02:002017-07-05T17:52:56.867+02:00EXCEL - Estendere una formula a tutta la colonna senza il "trascinamento"<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>Eccomi qui con un nuovo post legato al nostro amato/odiato computer. </b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>E come sempre lo scrivo dopo aver imprecato allegramente per riuscire a trovare la soluzione che ora vado a spiegarvi.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>Come intuirete dal titolo, qui di seguito vi elencherò dei semplici passaggi che vi aiuteranno ad estendere una formula che avete scritto nella prima cella di una colonna del foglio excel a tutta la colonna nel caso il numero di celle sia decisamente elevato (nel mio caso parliamo di 91069 celle!).</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>Stavolta nemmeno il nostro dio delle soluzioni, Salvatore Aranzulla, mi ha aiutato, me tapina!!</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b><u>Premessa</u>. Esiste un metodo più semplice di quello che vado a spiegarvi ora ma, non ho idea del motivo, nel mio caso non funziona. Voi però potreste provare.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>Scrivete la vostra formula, selezionate la cella in cui l'avete scritta e andate col mouse nell'angolino in basso a destra della stessa cella. Invece di cliccare e trascinare, però, dovete fare doppio clic col tasto sinistro del mouse. Se sarete fortunati, avrete la formula propagata per l'intera colonna. Se invece, come nel mio caso, EXCEL deciderà di sbeffeggiarvi, provate col metodo seguente.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>Allora, i passaggi sono:</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>1 - Scrivete la formula nella prima cella della colonna che vi interessa</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>2 - Selezionate la cella e copiate (ctrl+c)</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>3 - Quando la cella vi apparirà selezionata premete F5 e nella finestra che si apre, in basso, scrivete le coordinate dell'ultima cella della colonna a cui dovete arrivare (nel mio caso, per esempio, E91069).</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>4 - A questo punto premete OK e excel vi porterà su quella cella. Tenete premuti CTRL+MAIUSC+FRECCIA SU e vedrete che si selezionerà l'intera colonna.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>5 - Premete INCOLLA (CTRL+V)</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b><br /></b></span>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>Et Voilà! La vostra formula si applicherà a tutte le celle della colonna considerata.</b></span><br />
<b><br /></b>
Martinahttp://www.blogger.com/profile/17414894262396586136noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1787665678859929378.post-41723385369848623482017-06-15T12:32:00.000+02:002017-06-15T12:32:02.582+02:00I sorrisi di oggi VI - Neodottori<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Ci sono delle emozioni che tutti noi abbiamo provato ma che restano sopite nel nostro cuore fino al momento in cui non leggiamo quella stessa emozione nel viso degli altri.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Qualche mese fa, una ragazza che ho conosciuto in un corso universitario frequentato l'anno scorso per curiosità personale, mi ha invitato alla sua laurea. Non è ovviamente la prima volta che assisto a lauree, proclamazioni, dottorati ecc. La particolarità di questo evento è stata nel fatto che questa ragazza, più piccola di me di circa 10 anni, si sarebbe laureata alla triennale. Qualcuno potrebbe dire che rispetto ad una laurea specialistica o ad un dottorato parliamo del nulla.Me l'ero detta anche io in effetti d'altronde è solo l'inizio di un percorso.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Vado un pochino prima in modo da essere sicura di non perdermi la discussione. La ragazza mi viene incontro contenta di vedermi e lì c'è stato il primo sorriso. Un sorriso sincero nei miei confronti, ma tiratissimo. Gli occhi che accompagnavano quel sorriso si guardavano intorno, cercavano persone, cercavano supporto ed erano pieni di concentrazione e tensione tagliente. Mi siedo e osservo questa giovane donna nei momenti antecedenti quel primo traguardo del suo percorso. E in me i sentimenti hanno iniziato a cambiare. Eh già..è il primo traguardo. Un primo traguardo, è vero, ma è unico nel suo genere. Continuo ad osservarla, e vedo il suo sorriso rivolgersi a tutti coloro che sono lì per lei, per ringraziarli, per dar loro attenzione. Dopodiché viene chiamata.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Per la prima volta il sorriso svanisce per riapparire solo accennato nei momenti in cui i suoi occhi hanno incrociato quelli della commissione. Mi siedo insieme agli altri nella platea e continuo ad osservare i suoi movimenti, tesi ma risoluti e professionali. E' davvero molto brava. Molto più della media. E conferma la sua bravura durante la discussione. Chiara, sintetica, matura. I 20 minuti passano in un attimo. E' il momento delle domande. Lì in piedi davanti a tutti, risponde, sempre tesa, ma sicura di sè. Sorrido. Ed ecco il momento: "Se non ci sono altre domande, la commissione si ritira per discutere il giudizio". D'improvviso, il suo viso, tutto insieme, si rilassa e sorride. Sorride con ogni muscolo. Rivolge gli sguardi a noi, chiede conferme e opinioni, ma il sorriso, quel sorriso è solo suo.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>E' suo, è di tutti i giorni e tutte le notti passate sui libri, è di quei momenti bui in cui sei convinta che non ce la farai mai, di quegli attimi in cui qualcuno ti fa sentire una nullità e di quelli in cui dimostri esattamente il contrario. E' il sorriso di un primo traguardo. E' il sorriso di quella gioia eccezionale che solo un "Cavoli, alla fine ce l'ho fatta!" ti può disegnare in viso. Quel sorriso l'ho avuto anche io..e sorridendo con lei, l'ho fatto di nuovo mio.</b></span>Martinahttp://www.blogger.com/profile/17414894262396586136noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1787665678859929378.post-87356028880284871612017-05-29T10:30:00.000+02:002017-05-29T10:30:21.542+02:00Effetto Francesco Totti (per sempre tu)<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Era una giornata estiva come tante.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Sdraiata su una spiaggia vicino Ladispoli insieme a mia cugina. Io 20enne e lei di 6 anni più piccola.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Prendevamo il sole...prendevamo il sole ignare di quanto stesse accadendo poco lontano da noi.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Le voci in spiaggia erano tante e confuse ma, all'improvviso, una voce di un ragazzo che stava passando tranquillamente sulla riva, arriva alle nostre orecchie limpida e isolata:</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>"Ahò, comunque Ilary dar vivo è popo bella!"</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Fu un attimo. Io e mia cugina scattammo sedute come due molle guardando verso la riva e gridando: "Ilary?!?!". Un attimo dopo ci siamo guardate e con il cuore che piano piano iniziava ad accelerare ci siamo dette: "Ilary..se c'è Ilary..c'è Lui!" (non mi sembra necessario specificare chi sia "Lui"). I nostri occhi diventano radar e cominciamo a scandagliare tutta la spiaggia finché arriva il segnale: un cumulo di gente a un centinaio di metri da noi.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Come due automi - e dico due automi perché penso seriamente di non essere stata cosciente in quei momenti - ci siamo alzate e abbiamo cominciato a camminare. Abbiamo raggiunto il cumulo di gente e ci siamo trovate davanti un fagottino biondo di poco più di un anno che giocava a pallone con la mamma...Cristian e Ilary erano sulla spiaggia come due normalissimi madre e figlio, solo circondati da tanti ebeti con lo sguardo idiota, comprese me e mia cugina. A quel punto era evidente:</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Cristian, Ilary...Lui doveva essere lì. Lo sguardo si alza sapendo perfettamente dove guardare.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>E dalla finestra di un ristorante affacciata proprio sulla spiaggia, l'apparizione. Lui di spalle, intento a chiaccherare con la sua famiglia. Da quel momento i pochi neuroni rimasti attivi nel cervello si sono dati alla macchia, e ho cominciato a stare ferma immobile con lo sguardo fisso su quelle spalle, alzando la mano e muovendola concitatamente ogni volta che il suo viso si voltava verso di noi. Accompagnando il gesto, come è ovvio immaginare, con una paresi facciale. Come me, mia cugina e tutto il resto della spiaggia.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>So che la maggior parte di voi già qui starà pensando: poveri cretini. Vi capisco. D'altronde, la scena da fuori penso sia apparsa come una interpretata dai Minions, precisamente una di quelle in cui tutti si eccitano per l'apparizione di una banana. Ma non potete capire, non potete proprio.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Penso saremmo rimasti tutti così per il resto del pomeriggio se solo, come tutte le famiglie normali, non avessero deciso di tornare a casa. Ilary e Cristian (che per noi erano ovviamente già passati in secondo piano), raggiunsero gli altri e Lui iniziò ad alzarsi. Tutti gli altri intorno a noi iniziarono a disperdersi ma il mio sguardo cadde su un montarozzo di terra proprio lì, sotto la finestra alla destra di Lui. Fu un attimo. Presi per mano mia cugina e iniziai a correre. Arrivai sotto la finestra e mi arrampicai sul montarozzo. Raggiunsi la finestra e sbucai con la faccia e col busto dentro al ristorante.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Ricordo quel momento come se fosse ora. Lui, Francesco, rimase a metà tra l'alzarsi e il sedersi e spalancò gli occhi in uno sguardo tra il panico e la pietà, rivolto a me. In quell'istante, tutti i miei neuroni hanno ripreso improvvisamente a funzionare e hanno riassunto tutto in una frase "Martì, ma che stai a fa'?". Ormai però ero lì, e, nonostante mi sentissi piccola piccola, ho guardato il capitano e gli ho detto, con un tono tra il supplichevole e il pentito: "Francè, scusami..sono solo una tifosa romanista e vorrei tanto stringerti la mano!". E nonostante il suo pensiero in quel momento possa essere stato: "Guarda sta scema!", il suo sguardo si è rilassato e ha sorriso, insieme alla sua bocca, si è avvicinato e mi ha stretto la mano guardandomi negli occhi. E allora tutto ha avuto un senso, anche l'avergli fatto pensare "Guarda sta scema!". </b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Ecco. Questo episodio Francè, riassume perfettamente quello che sei stato per me e quello che sei stato per tutti i romanisti, soprattutto per quelli che sono cresciuti con una Roma rappresentata da te da sempre.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Non si può capire se non lo si vive. Le lacrime che tutta Roma (e non solo) ha versato ieri non devono essere spiegate. Per me e per noi sarai sempre l'unico immenso Capitano. </b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>E ti rigiro la dedica che hai lasciato a me e al mio Francesco (eh già!) sulla tua maglia...</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>"Verso l'infinito..e ortre!"</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Per sempre Forza Roma. Per sempre tu. Grazie Capitano!</b></span>Martinahttp://www.blogger.com/profile/17414894262396586136noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1787665678859929378.post-91385008690394521622017-04-16T19:46:00.002+02:002017-04-16T19:46:33.600+02:00I sorrisi di oggi V: di corsa.<div class="MsoNormal">
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>La domenica mattina presto, vado a correre nel parchetto della mia borgata. </b></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Non voglio entrare nel merito dell’opinione che ognuno di noi possa avere a riguardo ma sono sempre più convinta che sia una in particolare la spinta che mi porta a farlo. C’è il verde del parco ovviamente, gli alberi che iniziano a tornare nel pieno della loro vitalità con la primavera, l’odore dell’aria fresca del mattino, il benessere che solo l’allenamento fisico può dare.</b></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Eppure non è solo questo. Appena entro nel parco, nel riscaldare i muscoli, con lo sguardo do un’occhiata in giro e inizio a vedere qualche macchia, colorata o meno, che cammina rapida o corre, nonostante l’ora, nonostante sia domenica. Metto le cuffie, faccio partire la mia musica ed inizio i miei giri. L’aria frizzantina sul viso è davvero piacevole e rinvigorente.</b></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Il rosa dei ciliegi in fiore spicca nel bel verde curato del parco. Il mio ritmo va con la musica che ascolto, il mio respiro sempre un po' più velocemente del dovuto. La mia testa, piano piano, inizia a riempirsi di blu e verde e a rallentare i suoi ritmi. Ed ecco che a quasi metà del primo giro, incontro la prima macchia, colorata o meno. Entrambi siamo concentrati sul respiro e sull’esercizio ma gli sguardi si incontrano e allora, forse per solidarietà nella fatica, non riesco mai a fare a meno di dire “Buongiorno!” sorridendo, più o meno col fiatone. Dall’altra parte, più spesso di quanto si possa pensare, quella macchia tiene gli occhi sui miei e io percepisco, osservandoli, che sto per ricevere una risposta altrettanto sorridente. E infatti, prima con quegli occhi e poi con la bocca, il sorriso esplode e “Buongiorno!”. La cosa bellissima è che tutto questo avviene in pochi istanti, tra fiatoni e rossori, ma avviene sinceramente. La percezione è che io abbia riempito un po' quella macchia come lei ha riempito la macchia colorata che sono io. E ad ogni incontro, ad ogni paio d’occhi sorridenti, la corsa diventa più piacevole, la testa più leggera e il fiato più resistente. Ogni tanto, la risposta non arriva e penso sempre sia un peccato... Un voler rinunciare per timidezza, scontrosità o indifferenza, ad una piccola fonte di serenità.</b></span></div>
<div>
<br /></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1787665678859929378.post-13173961671340938042017-01-31T18:18:00.000+01:002017-01-31T18:30:40.422+01:00Creare una cartella condivisa tra windows 10 e ubuntu tramite virtual box<span style="background-color: blue; color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Come sempre, quando scrivo post simili, il motivo è che sono impazzita per svariato tempo per capire come affrontare la questione in oggetto...e questo post non è assolutamente un'eccezione.</span><br />
<span style="background-color: blue; color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Sul mio pc ho di base Windows 10 ma, dato che spesso ho necessità di lavorare su ubuntu, ho deciso, invece di utilizzare la doppia partizione, di caricare ubuntu su macchina virtuale tramite Virtual Box.</span><br />
<span style="background-color: blue; color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Questo perché è più semplice passare da un sistema all'altro e anche perchè posso creare una cartella condivisa tra i due sistemi operativi su cui poter lavorare.</span><br />
<span style="background-color: blue; color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Ovviamente, capire come fare a creare questa cartella condivisa tutto è stato tranne che semplice.</span><br />
<span style="background-color: blue; color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Cerco di mettere insieme in questo post i passaggi che mi hanno portato al successo dopo aver consultato il mio compagno, vari colleghi e vari siti, sperando di farvi risparmiare un pochino di tempo.</span><br />
<span style="background-color: blue;"><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Questa procedura è valida per chi ha un sistema windows di base e usa ubuntu come macchina virtuale.</span></span><br />
<span style="background-color: blue;"><u><b><span style="color: orange; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b></u>
<u><b><span style="color: orange; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Passaggio 1: creazione della cartella.</span></b></u></span><br />
<span style="background-color: blue; color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">- Avviate la macchina virtuale (chiamata "guest" nella maggior parte dei siti), quindi ubuntu nel nostro caso;</span><br />
<span style="background-color: blue; color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">- Cliccate su "dispositivi --> cartelle condivise --> impostazioni cartelle condivise";</span><br />
<span style="background-color: blue; color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">- Nella finestra che si aprirà cliccate su "Cartelle della Macchina" e poi sull'icona col simbolo "+" verde sulla destra;</span><br />
<span style="background-color: blue; color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">- Scegliete il percorso in cui volete salvare la vostra cartella condivisa. ATTENZIONE: questo percorso è su windows, non su ubuntu;</span><br />
<span style="background-color: blue; color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">- Scegliete il nome della cartella e poi spuntate le opzioni "Montaggio Automatico" e "Rendi Permanente" in modo che la vostra cartella sia sempre presente e utilizzabile ogni volta che avvierete la macchina virtuale.</span><br />
<b><u><span style="background-color: blue; color: orange; font-size: large;">Passaggio 2: montaggio della cartella su Ubuntu</span></u></b><br />
<span style="background-color: blue; color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">- Se non lo avete già fatto dovete montare le "Guest Additions". Per farlo andate su "Dispositivi --> Install Guest Additions..";</span><br />
<span style="background-color: blue; color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">- Si aprirà una finestra in cui il sistema vi avvertirà che il software in questione si installerà automaticamente. Voi cliccate tranquillamente su "run";</span><br />
<span style="background-color: blue; color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">- Fatto questo, aprite il terminale e digitate il seguente comando:</span><br />
<b><span style="background-color: blue; color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"> > sudo mount -t vboxsf nomecartella path+nome cartella</span></b><br />
<span style="background-color: blue; color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">dove il nome cartella dovrà essere lo stesso che avete usato quando l'avete creata, ovviamente;</span><br />
<span style="background-color: blue; color: yellow; font-size: large;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="background-color: blue;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">- A questo punto, ubuntu dovrebbe vedere la vostra cartella condivisa dentro "media/USER" (dove al posto di "user" ci sarà il vostro username) oppure semplicemente dentro "/media"</span></span><span style="background-color: blue; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"> e sarà rinominata come "sf_nomecartella</span></span><span style="background-color: blue;">".</span></span><br />
<b><u><span style="background-color: blue; color: orange; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Passaggio 3: permessi e iperlink</span></u></b><br />
<span style="background-color: blue; color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">- Avrete notato che se provaste ad entrare nella cartella, il sistema vi negherà il permesso.</span><br />
<span style="background-color: blue; color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Per fare in modo di ottenerlo. digitate su terminale:</span><br />
<b><span style="white-space: pre-wrap;"><span style="background-color: blue; color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">> sudo usermod -a -G vboxsf USER</span></span></b><br />
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: blue; white-space: pre-wrap;">con al posto di user, il vostro username.</span></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: blue; white-space: pre-wrap;">- Riavviate la macchina virtuale</span></span><br />
<span style="white-space: pre-wrap;"><span style="background-color: blue; color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b style="background-color: blue;"><span style="background-color: blue;">- </span></b><span style="background-color: white;"><span style="background-color: blue;">P</span><span style="background-color: blue;">er creare un link alla cartella condivisa dove vi fa più comodo, digitate su terminale il seguente com</span></span><span style="background-color: blue;">ando:</span></span></span><br />
<span style="white-space: pre-wrap;"><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b style="background-color: blue;">> sudo ln -s percorso_attuale+nomecartella percorso_in_cui_la_volete+nomecartella</b></span></span><br />
<span style="background-color: blue;"><span style="white-space: pre-wrap;"><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="white-space: pre-wrap;"><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">A questo punto, dovreste avere la vostra cartella condivisa tra i due sistemi operativi disponibile e funzionante :).</span></span></span><br />
<span style="background-color: blue;"><span style="white-space: pre-wrap;"><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="white-space: pre-wrap;"><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">I link dove potrete trovare approfondimenti riguardo quanto vi ho detto sono qui sotto...per compagno e colleghi, dovrete farne a meno ;).</span></span></span><br />
<span style="background-color: blue;"><span style="white-space: pre-wrap;"><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></span></span>
<span style="background-color: blue;"><a href="https://www.ilsoftware.it/articoli.asp?tag=VirtualBox-condividere-file-e-cartelle-tra-sistemi-host-e-macchine-virtuali_7940" target="_blank"><span style="color: orange;">https://www.ilsoftware.it/articoli.asp?tag=VirtualBox-condividere-file-e-cartelle-tra-sistemi-host-e-macchine-virtuali_7940</span></a></span><br />
<br />
<a href="http://superuser.com/questions/496513/mount-gives-unknown-filesystem-type-vboxsf"><span style="color: orange;">http://superuser.com/questions/496513/mount-gives-unknown-filesystem-type-vboxsf</span></a><br />
<br />
<span style="background-color: blue;"><a href="http://www.htpcbeginner.com/mount-virtualbox-shared-folder-on-ubuntu-linux/" target="_blank"><span style="color: orange;">http://www.htpcbeginner.com/mount-virtualbox-shared-folder-on-ubunt</span>u-linux/</a></span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="font-size: 13px; white-space: pre-wrap;"><b><br /></b></span></span>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1787665678859929378.post-58300220013545008322016-09-06T09:27:00.000+02:002016-09-06T09:27:09.068+02:00I sorrisi di oggi IV<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Il sorriso che ho visto ieri, non l'ho "visto" nel vero senso della parola.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Sono scesa dal treno tornando da Firenze e alzando lo sguardo, ho visto un ragazzo posare di corsa una borsa con uno sguardo pieno di eccitazione.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Dopo un attimo quello stesso ragazzo si è girato, dandomi le spalle, si è piegato un pò sulle ginocchia e ha allargato le braccia. Neanche il tempo di terminare il gesto che due braccia sono apparse dalle sue spalle, cingendolo con ardore, ed una massa di capelli è apparsa oltre la sua spalla destra. A quel punto lui stende le ginocchia e sollevandosi stringe forte la ragazza, che chissà da quanto tempo non vedeva.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Non ho visto i loro sorrisi, ma li ho sentiti, li ho sentiti chiari e nitidi dentro di me. Sarà perché conosco pienamente quella sensazione di gioia estrema. E nel loro gesto, c'erano dentro i loro sorrisi e quelli di tutte quelle coppie che non aspettano altro che si aprano le porte di un treno per illuminarsi di felicità.</span></b>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1787665678859929378.post-4341963170318476942016-07-22T08:18:00.002+02:002016-07-22T11:13:09.067+02:00E poi una sera vedi Springsteen sul palco...<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Provate ad immaginare lo scenario.</span></b><br />
<div>
<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Via delle Terme di Caracalla, via dei Cerchi, Viale Aventino...tutte chiuse al traffico.</span></b></div>
<div>
<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">In una giornata estiva assolata ma non terribile, Roma vi si piazza davanti di botto dicendo "Ecchime, tiè! Guarda che so'!". </span></b></div>
<div>
<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Circa 60.000 persone fluiscono verso l'immensità eterna del Circo Massimo.</span></b></div>
<div>
<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Immaginate quelle stesse persone su teli, cartoni, le più preparate sugli sgabelli, sedute in quello spazio immenso, a ridere, dire scemenze, mangiare, scherzare. </span></b></div>
<div>
<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Lì in fondo, un palco. Una bandiera americana, una bandiera italiana. L'attesa è uno dei momenti più belli in assoluto. Alle 17.15 sale sul palco la Treves Blues Band che scalda l'atmosfera al ritmo di un blues veramente bello e coinvolgente. Seguita, verso le 18.30, dai Counting Crows, che, opinione chiaramente personale, non hanno lasciato una traccia indelebile. Poi, come per magia, il cielo si tinge di rosa dietro quel palco e la luna sorge dal lato opposto. Le 20.20 di sabato 16 luglio 2016. E lui appare. Le note di Morricone, "Roma dajeee" e tutto comincia.</span></b></div>
<div>
<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Non penso di riuscire a spiegare quello che è stato. Quell'uomo, a 67 anni, ha cantato e suonato per 3 ore e 53 minuti. Ripeto. Tre ore e 53 minuti. Ha cambiato la sua scaletta in base alle richieste del suo pubblico, in estasi totale. E' sceso in mezzo al pubblico. Lo ha fatto salire sul palco.</span></b></div>
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<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Quell'uomo, quell'artista, ha rapito circa 60.000 persone per quasi 4 ore e le ha riempite di energia, di musica, di rock, di vita. Le ha stremate ma le ha stremate come solo l'adrenalina può fare. Le ha stremate perché nessuno poteva immaginare quello che The Boss è in grado di dare su un palco. </span></b></div>
<div>
<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">I brividi sono continui. A mezzanotte, dopo tre ore e mezza di concerto, riesce a far saltare come dannate tutte le 60.000 persone cantando "Shout" per quasi 10 minuti. E ancora e ancora.</span></b></div>
<div>
<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Poi manda via la sua eccezionale band, che sembra produrre musica direttamente dalle proprie viscere. E lui resta lì. La sua chitarra, sempre la stessa, consumata, logora. La sua armonica. Un microfono. E da solo, al centro del palco, ci saluta cantando "Thunder Road" davanti a noi, lì davanti, non ancora in grado di capire bene a cosa avevamo assistito. La pelle d'oca, il silenzio e poi lo scroscio finale di applausi per quell'artista che più che fare un concerto, ci ha fatto capire il significato di estasi. </span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b>
<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNw-vltG-0cErJT6OULJODZ-hFF1bjwIMwHwbmbyROjpKfy6611yCgjfIK1ZIulp7akxfFVzyqolWUAE2_1Q-UafcHmRvlec7Ml3DSAqEcsh0NXLR8QUkbfALJBra9zQjHYojW2esar8Vc/s1600/The+boss.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNw-vltG-0cErJT6OULJODZ-hFF1bjwIMwHwbmbyROjpKfy6611yCgjfIK1ZIulp7akxfFVzyqolWUAE2_1Q-UafcHmRvlec7Ml3DSAqEcsh0NXLR8QUkbfALJBra9zQjHYojW2esar8Vc/s400/The+boss.png" width="400" /></a></div>
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<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b></div>
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Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1787665678859929378.post-488859601159419152016-07-13T18:58:00.001+02:002016-07-13T18:58:46.156+02:00Giggione Proietti al Globe in "Omaggio a Shakspeare"...o meglio in un omaggio al Teatro, quello vero.<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Da dove cominciare? </b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Credo che possa essere definito uno dei più bei momenti di teatro che io abbia mai vissuto.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Provate ad immaginare. Il teatro è il Silvano Toti Globe theatre, la spettacolare riproduzione del teatro Shakesperiano voluta e diretta da Gigi Proietti. Un' altra dimensione, profumo di legno, il cielo che entra nel teatro. Il contesto è Villa Borghese, il Parco di Roma per antonomasia e la sua vita che lo riempie quotidianamente. L' opera racconta la vita di uno dei maggiori interpreti di Shakespeare, Edmund Kean, il cosiddetto ""genio e sregolatezza". E poi c'è lui, il genio assoluto del palcoscenico, l'attore che con la sua poliedricità, riesce a rendere meravigliosa qualsiasi cosa, l'attore che non ha età quando è su un palco. Gigi Proietti. </b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Due ore di meraviglia. Soltanto lui ed una splendida scenografia che rappresenta il camerino di Kean. E dall'entrata in scena è un susseguirsi di sentimenti contrastanti resi con magnificienza, di piccoli pezzi di personaggi Shakesperiani, quali Amleto, Otello, Riccardo III, Macbeth e Shylock (da il Mercante di Venezia), di racconti di una vita sopra le righe e per questo tormentata. </b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Solo chi ha partecipato a questa magia può realmente capire di cosa parlo. In quelle due ore, non abbiamo visto solo "Omaggio a Shakespeare", adattato e diretto da Proietti stesso con l'aiuto di Loredana Scaramella (altra bravissima regista affatto nuova al Globe), e che lo stesso Gigi interpretò a Taormina nel 1987. Quello che abbiamo visto è il Teatro, quello vero, quello che ti tiene gli occhi incollati lì, su quella figura viva che è sul palcoscenico, che ti fa respirare con lui, che ti regala ogni singola emozione. Quello che abbiamo visto è un attore in grado di trasmettere l'adrenalina e l'amore che gli scorrono nelle vene quando è lì sopra, l'attore che ha dato al suo pubblico sempre tutto se stesso senza risparmiarsi mai. L' attore che ha voluto, a più di 70 anni, mettersi sul palco del suo teatro, insegnando a tutti la bellezza, quella pura, intensa, piena. Il nostro Giggi, che, anche da Edmund Kean, non ha abbandonato i suoi pantaloni neri, la sua camicia bianca, e la cassa piena di meraviglie che il pubblico di sempre, il suo pubblico, tiene stretti a sè.</b></span><br />
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1cJHHfm-EYSC02MJohykLeSCg7AQYR65ZM5oLucxg5pH3pU3iuz5NbQUPeNgdgjG0QbQQCemhPi2AxMGBJjwu6Ul7nzo9njITEpaLU30nhQfSD0NjG5925gvsTLm0lYPMhnEGdPWJNJKg/s1600/13631379_10208433141364749_5641499076748153705_n.jpg" imageanchor="1"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1cJHHfm-EYSC02MJohykLeSCg7AQYR65ZM5oLucxg5pH3pU3iuz5NbQUPeNgdgjG0QbQQCemhPi2AxMGBJjwu6Ul7nzo9njITEpaLU30nhQfSD0NjG5925gvsTLm0lYPMhnEGdPWJNJKg/s400/13631379_10208433141364749_5641499076748153705_n.jpg" width="265" /></a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1787665678859929378.post-50312071144728548392016-07-07T08:37:00.001+02:002016-07-07T08:37:09.930+02:00Qualche dritta per chi andrà in vacanza a Londra.<span style="color: yellow; font-size: large;"><b>Appena tornata dalla mia quarta volta nella magnifica Londra, vorrei dare qualche piccola dritta pratica a chi andrà o vorrebbe andarci.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-size: large;"><b><br /></b></span>
<span style="color: yellow; font-size: large;"><b>Dritta numero 1.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-size: large;"><b>Non cambiate i soldi in Italia. Arrivate a Londra e prelevate direttamente dai bancomat ma...ATTENZIONE!!! State lontani dalle macchinette ATM della Moneycorp sparse per tutto l'aeroporto (almeno quello di Stansted, non so negli altri). Non sono, infatti, veri e propri bancomat, ma sono dei bureaux de change che vi truffano come tutti i bureaux de change. Noi ce ne siamo accorti per puro caso e meno male! Nonostante la sterlina valesse 1,2 euro la scorsa settimana, il cambio considerato da questi "bancomat" era pari a 1,45!!! Aspettate di arrivare in città per prelevare, di bancomat veri ce ne sono quanti ne volete. Ah! Assicuratevi prima di partire che il vostro bancomat sia abilitato al prelievo all'estero :).</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-size: large;"><b><br /></b></span>
<span style="color: yellow; font-size: large;"><b>Dritta numero 2.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-size: large;"><b>Se state a Londra una settimana, per i mezzi pubblici fate la 7 day- travel card direttamente a Londra. Noi l'abbiamo fatta alla stazione Vittoria. Per farla servono una fototessera e circa 32 sterline e ha un grosso vantaggio. Infatti, la 7day travelcard vi permette di accedere a tantissime attrazioni (Westminster, London Eye, St Paul...) al prezzo di un solo biglietto. <a href="https://www.daysoutguide.co.uk/2for1-london">Qui</a> potete trovare tutte le attrazioni in cui potrete sfruttare questa offerta. Vi basterà scaricare il voucher per quelle che vi interessano (verificando la data di validità). Per alcune, dovrete rimediare i voucher direttamente a Londra; li troverete in alcune stazioni grandi della metro, per esempio proprio alla stazione Vittoria, all' interno di alcuni volantini dedicati al 2for1. Ne vale la pena.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-size: large;"><b><br /></b></span>
<span style="color: yellow; font-size: large;"><b>Dritta numero 3.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-size: large;"><b>Per arrivare a Londra da Stansted, potete prendere lo Stansted Express o il pullman. Nel primo caso, prenotando online tenete gli occhi aperti perché ci sono gli sconti per le coppie (altrimenti il costo è abbastanza elevato...non che non lo sia anche con lo sconto). Nel secondo caso, potete comunque prenotare online e spenderete meno ma tenete conto che il pullman ci impiega minimo 1 ora ad arrivare a Londra e quasi sempre il doppio del tempo a causa del traffico. Considerate bene, perciò, quanto tempo avete a disposizione e dove avete l'albergo per capire se convenga o meno risparmiare i soldi oppure prediligere la comodità.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-size: large;"><b>Comunque, <a href="http://www.zingarate.com/gran-bretagna/londra/come-arrivare-a-londra-dall-aeroporto-di-stansted.html">qui</a> troverete tutte le info utili per lo spostamento dall'aeroporto in città.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-size: large;"><b><br /></b></span>
<span style="color: yellow; font-size: large;"><b>Dritta numero 4.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-size: large;"><b>A Londra, oltre alla super famosa underground (la metropolitana), esiste la meno famosa Overground che corrisponde ad una vera e proprio linea regionale. ATTENZIONE però!</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-size: large;"><b>Infatti, essendo una linea regionale, la sua frequenza è quella di un regionale e quindi, tra i 15 e i 30 munuti! Tenetene conto quando prenotate un albergo e quando dovete muovervi dall'aeroporto..altrimenti farete come noi, perdendo più tempo ad aspettare l'overground che a fare tutto il resto XD.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-size: large;"><b><br /></b></span>
<span style="color: yellow; font-size: large;"><b>Dritta numero 5.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-size: large;"><b>Andate a Covent Garden!!! In qualsiasi giorno a parte la domenica.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-size: large;"><b>E' uno dei posti più pieni di vita in assoluto, tra mercato, negozi, musica classica, artisti di strada e gente ovunque. E se non bastasse, troverete in una botta sola uno dei migliori venditori di torte salate (quelle di Robin Hood per capirci) e uno dei migliori venditori di cupcakes (entrambi al piano inferiore sotto le scale), e anche uno dei migliori venditori di cookies (piano superiore, in uno degli angoli). Una meraviglia.</b></span><br />
<br />
<span style="color: yellow; font-size: large;"><b>Spero di essere stata di qualche utilità. Buona Londra a tutti!</b></span><br />
<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1787665678859929378.post-22312089163837262482016-07-07T08:03:00.002+02:002016-07-07T08:03:25.128+02:00I sorrisi di oggi III<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Fare la pendolare Roma-Firenze comporta l'incontro di tantissime persone tra metropolitana, treno e autobus, persone che cambiano ogni volta..a parte qualche eccezione.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Una di queste eccezioni è rappresentata dai baristi del bar più piccolino della stazione Tiburtina, quello al piano superiore, di fronte ai binari 11 e 12. Prendere il caffè lì, 10 minuti (più realisticamente 5 minuti) prima del mio treno rappresenta la certezza di un sorriso. </span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">La loro gentilezza ti accompagna dalla cassa al bancone, fino a quando lasci il bar. Mentre ti chiedono cosa prendi, sorridono, ma non di quel sorriso finto e stiracchiato necessario (e comunque non sempre presente) al loro lavoro. Sorridono di un sorriso che ti dice: "Dai, forza! E' presto per tutti e c'è un'intera giornata davanti ma può essere una bella giornata". E tu te ne convinci.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Mentre prendi il caffè, chiaccherano tra loro, spesso ridendo, in modo pacato e piacevole, senza comunque distrarsi dal loro dovere. E allietano quel rito mattiniero col quale cerchi di riprenderti dall' alzataccia.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">E il ragazzo più bassetto con gli occhiali che quando saluti andando via, dovunque tu sia, alza lo sguardo, ti guarda negli occhi e ricambia sorridente il saluto, riesce a darti il resto dell'energia mancante.</span></b>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1787665678859929378.post-8294068228186665812016-06-14T08:05:00.000+02:002016-06-14T08:22:01.552+02:00I sorrisi di oggi II<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Il sorriso di cui voglio parlare, in realtà, non è di oggi ma di quasi un mese fa ormai.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Proprio oggi, però, ho iniziato un libro che nuovamente parla di dolore..a tutti piace parlare e scrivere del dolore..e siccome è abbastanza frustrante 'sta cosa, voglio parlare di quel sorriso.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Appartiene ad una bambina che avrà poco meno di una decina di anni. La metro era piena come sempre. Salgo carica di computer e borsa, con il mio libro in mano..mi sembra fosse "Una donna" di Sibilla Aleramo. La metro riparte prima che io raggiunga il tubo per sorreggermi e quasi cado addosso a questa bambina. Le chiedo scusa e lei mi risponde di non preoccuparmi.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Mentre leggo, con la coda dell'occhio, vedo che cerca di leggere il titolo ed il riassunto del libro scritto sulla copertina posteriore. Facendo finta di niente, posiziono il libro in modo da facilitarle la lettura. Legge interessata e mi strappa già un sorriso. Finito di scorrere le righe, dice qualcosa all'orecchio all'uomo che credo fosse il suo papà, sempre guardando il libro. Poco dopo, arriva la loro fermata. Ed è in quel momento che quella bambina con gli occhiali ed una faccia sveglissima, mi guarda negli occhi e mentre inizia a scendere, sorridendo mi dice "Deve essere bello quel libro! Ce l'ho anche io a casa!", "Davvero? Allora lo inizierari a leggere!" le rispondo sorridendo a mia volta. E lei, illuminando il sorriso che già c'era, mi risponde con entusiasmo "Sì!".</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Una piccola donna che porterà il mondo ad un altro piccolo cambiamento positivo. E che ha portato me un bel sorriso di fine giornata.</span></b>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1787665678859929378.post-74044743099031007992016-05-17T10:27:00.003+02:002016-05-17T10:27:52.575+02:00I sorrisi di oggi<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Oggi la mia giornata inizia con tanti sorrisi nel cuore e per questo mi sento bene.</span></b><div>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Parto con quello di una signora con un portamento molto elegante e di classe che lavora alla cassa del Burger King della Romanina. Non è il lavoro più simpatico del mondo. Hai a che fare con centinaia di persone al giorno, delle tipologie più diverse, maleducate, confuse, scontrose, caciarone, con 10 bambini a carico. Sei sempre accaldata e immersa nell'odore non proprio piacevole del fast food. Eppure quella bella signora sorride e sorride di un sorriso vero, gentile. Un sorriso che ti entra talmente tanto nell'anima da fartela ricordare quella signora, anche dopo mesi e anche dopo tanti altri fast food in cui sei andato. </span></b></div>
<div>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Poi penso al sorriso "telefonico" dei miei genitori sentito ieri sera. Sentirli sorridere quando parlo con loro al telefono, anche se non posso vederli, automaticamente da sorridere anche me con tutto il cuore. Sentire la loro complicità, le scemenze di mio papà che ci fanno sempre ridere, le espressioni tipiche di mia mamma senza le quali niente sarebbe lo stesso ed il loro amore, limpido e immenso, sempre lì. Semplicemente un sorriso bellissimo.</span></b></div>
<div>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">E poi non c'è modo migliore di andare a dormire che col sorriso del compagno della mia vita. quel sorriso che mi ha fatto immensamente innamorare di lui e che accompagna ora, finalmente, ogni mio giorno. Ma ieri sera era più bello del solito. Era un sorriso dolce e tenero, su un viso stanco della giornata ma pieno di luce negli occhi. Uno di quei sorrisi che ti fanno venire una voglia infinita di stringerlo a te e dirgli in unico gesto, in un unico istante, tutto l'amore che hai per lui.</span></b></div>
<div>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Infine, stamattina, c' è stato il sorriso del signore sulla quarantina seduto in treno davanti a me. Un signore che è stato tutto il tempo a farsi gli affari suoi, leggendo o guardando filmati vari. Ad un certo punto, alzo lo sguardo e vedo questo signore sorridere al cellulare. Non ho visto cosa stessa guardando precisamente, non ho visto chi o cosa ci fosse, ma era chiarissimo da quel sorriso, da come la bocca si curvava, da come gli occhi si illuminavano, da come il capo si inclinava da una parte, che al di là di quel telefono ci doveva essere una persona che questo signore ama nel senso più vero. Un'occhiata fugace ed ecco lì che sul cellulare scorgo il viso dolce di una bimba.</span></b></div>
<div>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Sorridete. Sempre. A qualsiasi costo.</span></b></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1787665678859929378.post-84540568401057028132016-04-20T15:36:00.001+02:002016-04-20T15:36:15.904+02:00Carpe Diem<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Concedetevi almeno un dolce a fine pasto..e che sia una bella amatriciana.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Cantate a squarcia gola in macchina le canzoni che amate.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Ballate quando ne avete voglia, soprattutto davanti alla vostra persona.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Abbracciate forte e più che potete le persone a cui volete bene.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Difendete le vostre idee rispettando quelle degli altri.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Aprite le vostre menti, sempre.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Riempitevi della dolcezza dei bambini.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Fermatevi mezz'ora davanti ad un'opera d'arte.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Nutritevi delle risate che avete intorno.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Non giudicate gli altri, non private nessuno della propria libertà.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Informatevi, impegnatevi, lottate voi per primi.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Tifate la vostra squadra del cuore e andate allo stadio a cantare.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Andate al cinema a veder un film della Disney.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Discutete, tanto, e poi fate pace.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Viaggiate, tanto, ovunque, quanto potete.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Ascoltate. </span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Leggete, prendete in mano un libro e annusatelo.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Circondatevi di musica, d'ogni genere.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Trattenete il fiato davanti ad un palco scenico.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Sorridete a chi incontrate, per strada, al bar, ovunque..ma sorridete.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Prendete almeno 3 gusti di gelato con tanta panna.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Prendetevi in giro, sempre ma siate coscienti di chi siete.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Riempitevi della bellezza degli occhi delle persone che amate.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Vivete. E non perdetevi nulla. Nulla. Non ci sono paure nè scuse che tengano.</span></b><br />
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1787665678859929378.post-84800059828710093662015-12-18T21:30:00.001+01:002015-12-18T21:40:17.310+01:00Osservando l'universo, facciamo un tuffo nel passato.<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>Alzi la mano chi osservando un cielo stellato non si sia riempito di quell'immensità ed abbia esclamato, anche solo nella sua testa, un "wow" (se siete tra quelli che l'hanno alzata, secondo me dovreste provarci di nuovo perché non è concepibile non farlo!)</b></span><br />
<div>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>L'universo ha la splendida capacità di affascinare gli occhi di chiunque, da quelli di mia nipote che qualche mese fa guardava in alto e con gli occhi spalancati e vispi indicava col suo ditino "La lu" o "Le ste", a quelli di mio nonno affascinato davanti ad un telescopio.</b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>E lo fa a prescindere di quanto uno sappia di lui..come un'opera d'arte.</b></span></div>
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<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b><br /></b></span></div>
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<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>Se poi approfondiamo un pò, scopriamo che quella meraviglia può solo aumentare.</b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>Sapete, infatti, che guardando il cielo state guardando indietro nel tempo?</b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>Esempio immediato: la luce che arriva dal nostro sole e che ci scalda sulla terra, non è quella che sta emettendo adesso ma è quella che ha emesso 8 minuti fa. Questo perché il sole è distante da noi 8 minuti luce. Cosa vuol dire?</b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>Allora, la luce è la cosa che viaggia più velocemente di tutte, a circa 300.000 km/s ma per quanto essa viaggi veloce, la sua velocità non è infinita. Questo significa che impiegherà un certo tempo a raggiungerci. Se considerassimo una macchina che va sempre a 100 km/h ed è a 200 km di distanza da noi, essa ci raggiungerà in un tempo:</b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b><br /></b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>t= (200 km)/(100 km/h)= 2 h</b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b><br /></b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>cioè in due ore e, visto che ci riferiamo ad una macchina specifica, potremmo dire in due ore/macchina.</b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>Quindi, consideriamo che il sole è a circa 150 milioni di km da noi. La luce abbiamo detto che viaggia a circa 300.000 km/s che equivalgono a circa 18 milioni di km al minuto. Quindi, usando la stessa relazione di prima, la luce del sole ci raggiungerà in:</b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b><br /></b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>t=(150000000 km)/(18000000 km/m)= 8 minuti/luce</b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b><br /></b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>Perciò in questo momento noi stiamo vedendo il sole com'era 8 minuti fa.</b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>Se ora proviamo ad estendere il discorso ad altri oggetti nell'universo, capite che la questione si fa intrigante.</b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>Plutone è ad una distanza di 5,5 ore/luce da noi, quindi, quando si osserva Plutone con un telescopio lo si osserva com'era 5 ore e mezza fa. </b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>E se vi dicessi che la Galassia più lontana osservata è a circa 12 miliardi di anni luce da noi? Significa che noi stiamo osservando quella Galassia com'era 12 miliardi di anni fa!!! Quindi non sapremo mai se quella galassia adesso esiste ancora, se si spostata e di quanto, se si è scontrata con un'altra Galassia.</b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>Vi rendete conto di quanto questo sia affascinante? <br />Guardando l'universo, noi guardiamo l'infinito non solo nello spazio ma anche nel tempo.</b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b><br /></b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>Postilla<br />Se ci pensate, nessun oggetto intorno a noi lo vediamo "in questo momento".</b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>Infatti, ripetiamo lo stesso conto per una persona a 10 metri da noi. Quanto impiega la luce a viaggiare da quella persona a noi? Di nuovo, la luce viaggia a 300.000 km/s e quindi a 300 milioni di metri/s, da cui:</b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b><br /></b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>t= (10 m)/(300000000)=0,00000003 secondi/luce</b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b><br /></b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>Perciò noi vediamo la persona a 10m da noi com'era 0,00000003 secondi fa!<br />Chiaramente è un tempo molto molto molto piccolo e quindi possiamo tranquillamente dire di vedere quella persona "in questo momento"...ma se ci pensate ben, l'unica cosa che davvero vediamo in questo momento è quella cosa che mettiamo a contatto col nostro occhio..come una lente a contatto per esempio.</b></span><br />
<span style="color: yellow; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><b>Il resto è passato :).</b></span></div>
<div>
<br /></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1787665678859929378.post-65403759550040235752015-07-16T22:57:00.002+02:002015-07-16T22:57:54.055+02:00Meraviglia Plutone...non solo ciò che si vede.<b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><span style="color: yellow;">Da astrofisica, vedere in questi giorni tantissimi articoli riguardo la missione New Horizons e le sue </span><a href="http://www.nasa.gov/mission_pages/newhorizons/images/index.html"><span style="color: orange;">immagini splendide</span></a><span style="color: yellow;"> di Plutone devo dire che è stata una gioia.</span></span></b><br />
<b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><span style="color: yellow;">Come è stata una gioia l'entusiasmo per l'</span><span style="color: orange;"><a href="http://www.esa.int/ita/ESA_in_your_country/Italy/Toccato!_Il_modulo_Philae_di_Rosetta_arriva_sulla_cometa">atterraggio</a> </span></span><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">del lander Philae della sonda Rosetta, sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenkp (sì lo so, nessuno si ricorderà mai il nome)<span style="background-color: white; line-height: 20px;"> </span>, lo scorso 12 novembre 2014.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">La curiosità e la voglia di scoprire tutto ciò che ancora non conosciamo è quanto di più straordinario possegga l'uomo.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Entusiasmo a parte per le meravigliose immagini che ci circondano in questi giorni, non so se riuscite a rendervi conto realmente di cosa si sta parlando.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Di solito si pensa al risultato finale, a quello che stiamo vedendo ora, a quanto sia affascinante, ma quasi sempre sfuggono alcuni dettagli.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Vi faccio una domanda. Quando immaginate il lancio di un veicolo spaziale verso un qualche obiettivo, chiaramente la prima cosa che pensate è che quel veicolo parta ed arrivi a destinazione con una sua traiettoria lineare. </span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Gurdate questo video che descrive la traiettoria seguita dalla sonda Rosetta prima di arrivare sulla sua cometa:</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/ZPa7YB-5Gcw" width="560"></iframe></span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Esatto, la traiettoria non è affatto lineare. Questo perché tra il punto di partenza (la Terra) ed il punto di arrivo (la Cometa o Plutone) ci sono pianeti e asteroidi, ognuno con la sua forza gravitazionale.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Avete visto, infatti, che nel video si parla spesso di "spinta gravitazionale". Cosa significa esattamente?</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Provate ad immaginare l'universo come un materasso enorme. Su questo materasso mettiamoci, per esempio, palle da biliardo (asteroidi) e palle da boowling (pianeti)..cosa accade? Il materasso si curverà sotto ognuna delle palle, in modo più o meno evidente a seconda la loro massa. Vi torna? Bene. Ora immaginate che queste palle non stiano ferme sul vostro materasso ma che si muovano.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Voi avete in mano una piccola biglia (la sonda) e volete farla arrivare da un lato all'altro del materasso. Capite che in questa situazione, lanciarla in linea retta non avrebbe alcun senso. Allora cosa dovreste fare? Dovreste calcolare le traiettorie delle vostre palle da biliardo e da boowling, calcolare la loro massa così da avere una stima di quanto si curvi il materasso, prevedere quando due palle saranno vicine e via dicendo. Solo a quel punto potreste lanciare un biglia con una direzione precisa. E questa biglia sfruttando nel miglior modo la curvatura del materasso (la spinta gravitazionale) riuscirà ad arrivare dall'altra parte.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Ecco. Ora voi pensate che per far arrivare Rosetta sulla Cometa, prima si è dovuto fare tutti questi calcoli e farli bene, perché mentre la biglia, nel caso non riesca a passare al primo colpo, la potete recuperate, per la sonda potrebbe essere un problema.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Quindi, ricapitoliamo. Nel 2004 è stata lanciata Rosetta e molto prima del lancio è stata calcolata esattamente la traiettoria che avrebbe dovuto avere per fare in modo che nel Novembre 2014 potesse mandare il lander Philae sulla superficie della Cometa in un punto ben preciso. L'errore sul punto di atterraggio è stato di qualche cm. </span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Nel 2006, invece, è stata lanciata New Horizons. La traiettoria ovviamente è stata altrettanto complessa e New Horizons ora sta passando accanto a Plutone, dopo 9 anni. </span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Sapete cosa significa accanto a Plutone? Plutone si trova a circa 5,5 ore luce da noi. Questo significa che la luce, notoriamente la cosa più veloce che conosciamo nel nostro universo (~300000 km/s), impiega 5 ore e mezza ad arrivare su Plutone. Per farvi rendere conto della distanza, la luce in 1 secondo fa 10 volte il giro della nostra terra. Questa sonda è stata progettata per essere a questa distanza pazzesca da noi esattamente in questo momento esattamente in quella posizione, lanciandola 9 anni fa.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Riesco a farvi rendere conto un pò meglio di ciò di cui stiamo parlando?</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">In più. date un'occhiata a questa gif della NASA.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqgWpLx7xK0qxkkqqX0G3bkD-MR69b-ngoY2vQgPjvIL6dx8cyxSXzL6qLYnKXcVkW7uMvIOgBR7idsalF8ozU0GK8F0CWSrBAkxzDngtptaV3EPUMJ2gCturTmTpPcWMR69NTWozoWZ0_/s1600/pluto-observations-through-the-years.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqgWpLx7xK0qxkkqqX0G3bkD-MR69b-ngoY2vQgPjvIL6dx8cyxSXzL6qLYnKXcVkW7uMvIOgBR7idsalF8ozU0GK8F0CWSrBAkxzDngtptaV3EPUMJ2gCturTmTpPcWMR69NTWozoWZ0_/s320/pluto-observations-through-the-years.gif" width="320" /></span></b></a></div>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Fa vedere quanto è migliorata l'immagine che abbiamo di Plutone negli anni.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Una sonda lanciata 9 anni fa è arrivata ad una distanza enorme dalla Terra e ha a bordo strumenti tali da avere un'immagine di Plutone con una risoluzione incredibile, come l'ultima che potete guardare qui. E ricordatevi che la sonda sta comunque a circa 77.000 km di distanza dal pianeta.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Dietro tutto questo, c'è un lavoro folle di migliaia di persone che prendono nelle loro mani la matematica e la fisica e creano qualcosa che fin a quel momento non era stato creato.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Questo fa la scienza. E questo fa la ricerca spaziale.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Ci porta su Plutone, ci fa atterrare su una Cometa..ma permette a voi di leggere questo blog (la rete senza fili è stata inventata per comunicare con le sonde), vi permette di dormire più comodi (il memory è nato grazie al materiale prodotto per ammortizzare l'urto degli astronauti sul sedile alla partenza), permette ai pompieri di fare il loro lavoro (le tute ignifughe esistono perché era stato necessario crearle per gli astronauti) e potrei andare avanti e avanti e avanti.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Non fermatevi mai e solo al "qui e ora". La ricerca, tutta la ricerca, è il futuro.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Nel presente non si vede, ma esiste perché i nostro voler andare oltre ci permette di crearlo.</span></b>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1787665678859929378.post-85197440546389384492015-07-13T09:55:00.002+02:002015-07-13T10:15:53.916+02:00"L' autoritratto" di Leonardo a Roma...e la "duende" dell'arte.<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Ogni tanto ci sono queste iniziative meravigliose per cui un' opera d'arte che di solito ha sede in un museo specifico, viene portata per un periodo di tempo nella tua città...Roma, nel mio caso.</b></span><br />
<div>
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b><br /></b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Già nel 1998 ebbi la straordinaria fortuna di vedere esposta </b><b>nel Palazzo del Quirinale </b><b>"La Dama con l' ermellino" di Leonardo, solitamente conservata al Museo Czartoryski di Cracovia.</b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Fu un'emozione indescrivibile. Si era a meno di un metro dal quel quadro meraviglioso e, prima che me lo chiediate, no, non è la stessa cosa del vederlo in mezzo a tanti altri quadri, tantomeno del vederlo in una foto. Si ha la percezione reale di essere di fronte a qualcosa di unico, qualcosa su cui ha messo le mani uno dei geni dell'umanità. L'unica pecca quella volta fu che essendo la mostra gratuita, non si poteva sostare di fronte l'opera. C'era un'unica fila di persone che veniva fatta scorrere velocemente davanti al quadro e quindi non si aveva l'opportunità di restare soli col quadro e studiarselo per bene.</b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b><br /></b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Questa pecca non ce l'ha la mostra allestita ai Musei Capitolini per "L'autoritratto" di Leonardo, proveniente dalla biblioteca reale di Torino ed esposto lì fino al 3 agosto prossimo.</b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Stavolta per vederlo si paga (intero, 5€ a persona, sempre che non vogliate vedere anche i Musei) ma il costo vale la candela. Tralasciando il fatto che si entra passando davanti alla Terrazza Caffarelli, con Roma che ti dice "Andrai pure a vedè Leonardo ma girate 'n attimo va', che da qua io so' ancora più bella", salite al terzo piano e dopo un corridoio con tutte le informazioni relative alla storia del quadro (ed un immancabile mini documentario a riguardo registrato da Alberto Angela), entrate in una stanza abbastanza grande. Ed è proprio lì, su una parete aggiuntiva all'angolo a destra, illuminato da una luce molto bassa. Solo lui. Più qualche posto per sedersi..perché non sarà un passaggio rapido.</b></span></div>
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh11hI80jRrGraiFnGaxzOYSm_F3vpjMTa-qEvGsWXQn0qbNpAmjBiXUaYtw9dUwAOfBiWOdrSEMj4_84zAryPZ4889BN0pfUzOl_SlTUXLkmGKMmxtThnWUwC0mkAN1lbSxngrturNG8-F/s1600/autoritratto_Leonardo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh11hI80jRrGraiFnGaxzOYSm_F3vpjMTa-qEvGsWXQn0qbNpAmjBiXUaYtw9dUwAOfBiWOdrSEMj4_84zAryPZ4889BN0pfUzOl_SlTUXLkmGKMmxtThnWUwC0mkAN1lbSxngrturNG8-F/s320/autoritratto_Leonardo.jpg" width="211" /></span></a></div>
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b><br /></b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>La gente non è tanta. Anzi, quando siamo entrati noi, lui era solo. E ce lo siamo proprio goduti.</b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Non sto qui a spiegarvi il quadro, perché lo conoscete tutti. E' più piccolo di quello che uno si aspetta ma questo non cambia. Voi restate lì, senza fiato, a cercare di assorbire ogni dettaglio, ogni sensazione, cercando di appagarvi.</b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Poi vi sedete, vi godete le reazioni delle persone davanti al quadro, un treno di espressioni e commenti che decorano l'opera stessa. La guardate da lontano. Poi, quando è di nuovo sola, vi riavvicinate. Ed il senso di appagamento non si placa. Noi abbiamo cercato di placarlo insieme, commentandola, condividendola..ma niente. Purtroppo non potete restare lì tutto il giorno, quindi ad un certo punto, bisogna andarsene. Ma con la consapevolezza di essere più ricchi di un pò.</b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b><br /></b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>L'arte, in ogni sua forma, è pura magia. Un'opera d'arte è qualcosa che vi nutre.</b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Ho scoperto proprio poco tempo fa che esiste una parola in spagnolo che descrive specificatamente l'emozione che un quadro è in grado di suscitare.</b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>Questa parola è "duende" e la sua illustrazione, che vedete qui sotto, è secondo me perfetta.</b></span></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b><br /></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYY6mDDhVnVOGVJq9TIR6NfAuJIHgW5IWRNqHj3DQlWvW5RAKYcmwuqR35vOFiFvE_yNUK8QSi4eT_E7l8W1xvHKv3qBAxgO-DU3khIKkfF6LNXWRK66bfZf_X_oMtmRCY7ZXKH_vPyHEQ/s1600/Duende.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYY6mDDhVnVOGVJq9TIR6NfAuJIHgW5IWRNqHj3DQlWvW5RAKYcmwuqR35vOFiFvE_yNUK8QSi4eT_E7l8W1xvHKv3qBAxgO-DU3khIKkfF6LNXWRK66bfZf_X_oMtmRCY7ZXKH_vPyHEQ/s320/Duende.jpg" width="320" /></a></div>
<div>
<span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b><br /></b></span></div>
Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1787665678859929378.post-73192544064283931352015-05-15T10:40:00.002+02:002015-05-15T10:40:14.225+02:00Giotto e la stella dei Re Magi.<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Siamo talmente abituati alle cose che ci circondano ogni giorno che spesso (troppo spesso forse) ci dimentichiamo di incuriosirci.</span></b><div>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b></div>
<div>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Vi ricordate l'aneddoto sui Marziani? L'ho raccontato <a href="http://tdlemonnovecento.blogspot.com/2015/04/ma-perche-proprio-marziani.html">qui</a>.</span></b></div>
<div>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Oggi ve ne racconto un altro.</span></b></div>
<div>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Con l'avvicinarsi del Natale, ogni città inizia ad essere decorata ovunque e state pur sicuri che da qualche parte apparirà anche la stella cometa dei Magi con la sua caratteristica forma.</span></b></div>
<div>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b></div>
<div>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Ma i Magi, furono davvero guidati da una cometa?</span></b></div>
<div>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">In realtà no. Loro, come chiunque nei tempi passati, seguirono una stella (normalissima) per raggiungere la capanna in cui nacque Gesù. Se ci pensate il cielo è stato il navigatore satellitare per eccellenza per quasi tutta la storia dell'umanità :).</span></b></div>
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<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Agli inizi del 1300, però, Giotto dipinse la <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Cappella_degli_Scrovegni">Cappella degli Scrovegni</a> a Padova (se non l'avete ancora vista, andate di corsa perché è bellissima!)e tra i suoi dipinti, gli era stata commissionata una Natività. Il caso volle che proprio in quel periodo ne cielo brillasse la famosa <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Cometa_di_Halley">cometa di Halley</a>, che è visibile dalla terra ogni 75 anni circa.</span></b></div>
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<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Giotto ne rimase così affascinato che decise di aggiungere una coda alla stella guida dei Magi.</span></b></div>
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<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">E' da quel momento che per tutti i Magi seguirono la Stella Cometa.<br />La licenza artistica di un pittore, ha cambiato in parte la storia.</span></b></div>
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<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b></div>
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<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Da notare che quella raffigurata da Giotto, però, è una cometa molto più realistica di qualsiasi altra poi raffigurata.</span></b></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjo4tUX36SbMZZACF4WO4mbjMsX3Qombueflwmdpnonwi5zLZqbPQEFT7jyiBQxGBJsSwdfnI1ANB47Xcn0O6dNGTW-YxS3JAB6pMEk9USXP2l0spPycZOcy33wM0JiAxSqtzzziZEVd1Lg/s1600/adorazione-dei-magi-giotto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="314" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjo4tUX36SbMZZACF4WO4mbjMsX3Qombueflwmdpnonwi5zLZqbPQEFT7jyiBQxGBJsSwdfnI1ANB47Xcn0O6dNGTW-YxS3JAB6pMEk9USXP2l0spPycZOcy33wM0JiAxSqtzzziZEVd1Lg/s320/adorazione-dei-magi-giotto.jpg" width="320" /></a></div>
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Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1787665678859929378.post-33599586328201220882015-04-21T09:32:00.002+02:002015-04-21T09:33:03.520+02:00E per festeggiare l'anniversario della nascita di Roma: "I 7 Re di Roma" con Gigi Proietti. Versione completa.<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">"Aprile Aprile Aprile, e Roma è tutta in fiore"</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Qui sotto trovate la versione completa del meraviglioso spettacolo di Garinei& Giovannini con Giggione.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">E dal minuto 23:40 potrete ascoltare la canzone cantata da Romolo-Proietti per celebrare la nascita di Roma.</span></b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/5_VohGh6ijo/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/5_VohGh6ijo?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1787665678859929378.post-55939870455927886462015-04-14T19:16:00.001+02:002015-04-14T19:16:14.149+02:00Ma perché proprio "Marziani"?<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">E' proprio vero che sono i "mass media" a creare la storia.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Vi siete mai chiesti perché, parlando di vita extraterrestre, si parla quasi sempre di Marziani e non di Gioviani o di Nettuniani?</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Allora, verso la fine del 1800, l'astronomo italiano <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Schiaparelli">Giovanni Schiaparelli</a> scoprì delle strutture lineari sulla supefice di Marte che lui definì "canali" nelle sue pubblicazioni, perché somiglianti ai canali scavati sulla nostra terra da fiumi e/o torrenti.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Fin qui niente di strano. Ma voi tutti sapete che la scienza ha una lingua comune, cioè l'inglese (altrimenti sfido io a comunicare con scienziati di tutto il mondo) e così in inglese furono tradotte queste pubblicazioni.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Ora, in inglese esistono due parole per tradurre l'italiano "canali": "channels", ad indicare canali di origine naturale, e "canals", ad indicare canali scavati dall'uomo.</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Indovinate quale delle due parole fu utilizzata per tradurre i canali di Schiaparelli?</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Ovviamente "canals"!</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Così, in un batter d'occhio, tutto il mondo si convinse che su Marte dovevano esserci degli esseri n grado di "costruire" canali: i Marziani!!!</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></b>
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Pensate che delusione ebbero i bambini di quel periodo quando, nel 1965, la sonda Mariner 4 fotografò la superficie marziana a distanza ravvicinata non mostrando neanche una traccia della presenza di canali, naturali o artificiali che fossero.</span></b><br />
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<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1787665678859929378.post-50158379298426920202015-04-13T13:12:00.001+02:002015-04-13T13:16:48.934+02:00Le donne possono toccare il cielo.<br />
<br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Oggi ho letto l'ennesimo articolo bigotto, misogino e stupido.<br />E la vittima è ancora Samantha Cristoforetti, la nostra astronauta, presa come campione delle donne.<br /><br /> Il riassunto di codesta dimostrazione di idiozia ne "Il Foglio" è il seguente (preso da <a href="http://it.ibtimes.com/samantha-cristoforetti-non-e-un-buon-esempio-siamo-daccordo-1397994">qui</a>) :<br /><br /> "la Cristoforetti, anziché laurearsi in ingegneria meccanica al Politecnico di Monaco, avrebbe dovuto seguire un corso di taglio e cucito; invece che iscriversi all'Accademia Aeronautica, riuscendo nel contempo a conseguire un'altra laurea in Scienze Aeronautiche, avrebbe dovuto frequentare delle lezioni di economia domestica; piuttosto che entrare nel programma dell'Agenzia Spaziale Europea sottoponendosi ad un addestramento massacrante avrebbe dovuto scegliersi un bravo marito col quale fare tanti figli, per poi aspettarlo sorridente sulla porta di casa al ritorno dal lavoro."<br /><br /> Sono stanca di arrabbiarmi ed indignarmi, come donna e come scienziata.<br />Ho appena terminato una visita guidata qui all'osservatorio di Arcetri a dei bambini di quinta elementare, pieni di entusiasmo e di curiosità, indistintamente maschi o femmine che fossero. Perché la vita e le possibilità sono le stesse per tutti, ed i bambini ancora lo sanno! Vince solo chi ha il coraggio e la determinazione per fare un passo dietro l'altro fino a raggiungere il proprio sogno, senza distinzione di sesso, razza, religione, sessualità.<br /><br />I bambini ancora lo sanno.<br /><br /><br /> Ed io voglio continuare a lottare affinché la consapevolezza dei bambini non abbandoni i grandi, affinché quelle bambine che oggi mi hanno riempito di domande possano un giorno fare quello che fa Samantha, o almeno sapere di poterlo fare: toccare il cielo.<br /></span></b> Unknownnoreply@blogger.com0